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Usda: consumi 2016/17 ai massimi di sempre, scorte ai minimi storici

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MILANO – Usda rifà i conti e rivede il bilancio mondiale 2017/18 in termini più restrittivi rispetto a quanto indicato lo scorso mese di giugno scorso. Eleva le stime sulla produzione, ma anche quelle sui consumi e rileva un calo delle scorte nettamente maggiore del previsto.

Il nuovo report semestrale sui mercati e il commercio – contenente le stime ufficiali del dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti – corregge al rialzo di 576 mila sacchi la previsione sulla produzione mondiale di quest’anno portandola 159,888 milioni di sacchi: 643 mila sacchi in meno (-0,4%) rispetto alla produzione che si è avuta nel 2016/17.

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Responsabile principale di questa flessione produttiva è il Brasile. Come anticipato nel report paese, il ministero di Washington stima la produzione brasiliana 2017/18 (cioè il raccolto conclusosi lo scorso autunno) in 51,2 milioni di sacchi: 4,9 milioni in meno rispetto al 2016/17. Il dato è inferiore di 900 mila sacchi rispetto alla stima iniziale di giugno.

A incidere negativamente è stato l’andamento, peggiore del previsto degli arabica, mentre la situazione si è rivelata migliore delle aspettative sul fronte dei robusta.

Produzione da record in Vietnam

Secondo la circolare, l’attuale raccolto del Vietnam raggiungerà il volume record di 29,9 milioni di sacchi, di cui 28,6 di robusta e 1,3 di arabica. Hanno concorso a questo risultato senza precedenti le ideali condizioni meteo della scorsa primavera e gli investimenti resi possibili dalla ripresa dei prezzi. La superficie coltivata rimane invariata ed è costituita al 95% da piantagioni di robusta.

Conferme dalla Colombia

Incrementi marginali per la Colombia, la cui produzione crescerà a 14,7 milioni di sacchi. Il report non cita le potenziali ripercussioni negative di un ritorno della Niña, dato ormai per molto probabile.

La produzione di Messico e America centrale registrerà un incremento di 600 mila sacchi a 19,4 milioni.

La crisi dovuta all’epidemia di ruggine del caffè ha avuto un impatto diverso da paese a paese. L’Honduras vola verso un nuovo raccolto da record, mentre la situazione rimane depressa in El Salvador, Guatemala e Messico.

Indonesia in lieve crescita

Incrementi modesti (+300 mila sacchi) anche per l’Indonesia, il cui raccolto risalirà a 10,9 milioni di sacchi. In crescita la produzione di robusta nella aree a più bassa altitudine nel sud di Sumatra e a Giava, mentre la produzione di arabica si manterrà stabile.

In Africa, invariato il dato dell’Etiopia e in lieve crescita (+150 mila sacchi) quello l’Uganda.

Consumi senza precedenti

I consumi continueranno a crescere toccando il valore, senza precedenti, di 158,475 milioni di sacchi (+1,63 milioni di sacchi). Dopo gli incrementi recenti, i consumi dell’Ue segneranno il passo, così come quelli del Brasile, mentre torneranno a crescere quelli degli Stati Uniti.

Export ancora in calo

L’export sarà in ulteriore discesa dai picchi di due anni fa. La previsione aggiornata quantifica le esportazioni mondiali per l’annata 2017/18 in 128,879 milioni di sacchi, in calo del 2,4% rispetto al 2016/17.

Sulla performance negativa inciderà, ancora una volta, soprattutto la flessione del Brasile (-2,651 milioni). Torneranno a crescere, in compenso, le esportazioni del Vietnam, in risalita a 28,150 milioni di sacchi. Gli altri paesi esportatori maggiori presenteranno perlopiù volumi stabili o in lieve calo.

Annata 2016/17

Usda ha infine rivisto al rialzo di 1,4 milioni di sacchi la sua stima sulla produzione 2016/17 portandola al dato di 160,5 milioni di sacchi. Le correzioni più significative riguardano i raccolti di Honduras (+1,1 milioni di sacchi) e Guatemala (+400 mila sacchi).

Scorte ai minimi

Ma il ministero americano ha anche tagliato i dati sulle scorte finali mondiali 2016/17 quantificate ora in 32 milioni di sacchi, contro i 35,1 milioni precedentemente stimati (vedi seconda tabella).

A motivare questa correzione, l’incremento della domanda interna, superiore alla previsioni in Brasile, e i maggiori consumi, uniti alle minori importazioni, in Unione Europea.

Per effetto di questa variazione viene ulteriormente ridotta la stima sulle scorte finali 2017/18 previste ora al minimo storico di 29,268 milioni di sacchi.

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