venerdì 12 Aprile 2024
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Trapletti, presidente Confida: “Il Governo si impegni a prendere misure a favore del comparto”

“Confida – dichiara Massimo Trapletti – a nome delle aziende del settore della distribuzione automatica chiede che il Governo si impegni a prendere misure a favore del comparto come la cassa integrazione covid-19 in deroga giornaliera, l’inserimento del settore tra quelli sostenuti dai DL Ristori, il credito d’imposta al 70% dell’importo dei canoni concessori per l’anno 2020-2021, la messa in campo di contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione, digitale e sostenibilità, e infine – conclude Trapletti – la riduzione dell’aliquota IVA del vending dal 10% al 4% per il 2021”

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MILANO – Si è svolto online l’incontro per fare il punto sul settore della distribuzione automatica “Stati Generali del Vending”, con la presenza di numerosi partecipanti e protagonisti di questo comparto che è rimasto fuori dall’attenzione del Governo nella formulazione del Decreto Ristori. Dopo l’analisi dei dati che hanno fotografato l’andamento del Vending tra 2018-2019 e 2020, purtroppo con un segno negativo in termini di valori e volumi, è intervenuto Massimo Trapletti, presidente di Confida.

“I Dpcm emanati da ottobre in poi – commenta Massimo Trapletti, presidente di Confida – non vietano l’operatività delle vending machine. Tuttavia, introducono lo smart working per la Pubblica Amministrazione e gli uffici privati, la didattica a distanza per scuole e università, vietano le visite dei parenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie, ecc. Così facendo, I distributori automatici – anche se accesi – non vengono utilizzati perché non c’è il passaggio dei consumatori. Il risultato è perdite ingenti per i gestori del servizio.”

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A questa situazione si aggiungono i canoni concessori e demaniali

Che le imprese devono pagare per installare i distributori automatici nel settore pubblico (anche se le macchine sono ferme) e alcune iniziative ministeriali che rischiano di deprimere ancor più i consumi. Il Ministero dell’Ambiente ha, per esempio, redatto una prima versione di Cam (Criteri ambientali minimi), delle linee guida che condizioneranno gli acquisti del servizio di somministrazione di alimenti e bevande tramite distributori automatici: i criteri indicati nella prima bozza ministeriale rischiano di rendere impossibile il servizio del vending in tutta la Pubblica Amministrazione.

I criteri minimi ambientali (Cam)

Prevedono delle disposizioni che renderebbero impossibile l’installazione delle vending machine. Il Ministero infatti chiede una serie di provvedimenti irrealistici: per esempio che vengano installati soltanto dei distributori rientranti nella classe energetica AB, che per altro non è ancora entrata in vigore. Per raggiungere questo livello energetico ci vogliono 3 anni di investimenti tecnologici. L’Italia è leader nella produzione di questi strumenti, eppure non veniamo interpellati: non possiamo attualmente installarli.

Un’altra richiesta è il servizio in bicchieri eco sostenibili che sono impossibili da produrre per scarsità della materia prima di cui sono composti. Un altro esempio è il caffè, che doveva esser erogato ad un massimo di 50 gradi per il saving energetico, ma sappiamo tutti che non può esser estratto a questa temperatura.

Un altro problema è la Fase 2 della trasmissione telematica degli incassi: ormai sono già più di 2 anni che affiniamo questo sistema con Confida. Esiste sempre una possibilità nell’errore nella trasmissione ma questo va risolto tra l’agenzia e il singolo. Non può esser penalizzato l’intero settore. Circa 140 milioni l’anno sono già investiti nei pagamenti digitali.

Noi chiediamo solo di esser interpellati per la sostenibilità dell’appalto e che le richieste tecniche siano realizzabili. Come associazione ci siamo messi anche a disposizione dei singoli imprenditori per orientarsi in tutti i vari Dpcm.”

Trapletti chiede al Governo

“Confida – dichiara Massimo Trapletti – a nome delle aziende del settore della distribuzione automatica chiede che il Governo si impegni a prendere misure a favore del comparto come la cassa integrazione Covid-19 in deroga giornaliera, l’inserimento del settore tra quelli sostenuti dai DL Ristori, il credito d’imposta al 70% dell’importo dei canoni concessori per l’anno 2020-2021, la messa in campo di contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione, digitale e sostenibilità, e infine – conclude Trapletti – la riduzione dell’aliquota IVA del vending dal 10% al 4% per il 2021”.

Senza queste misure, si aggraverebbe la già critica situazione di un settore in cui l’Italia è leader a livello internazionale. L’Italia, infatti, è prima in Europa per numero di vending machine installate (oltre 820 mila), seguito da Francia (590 mila), Germania (545 mila) e Inghilterra (421 mila). Il settore nel 2019 erogava oltre 6 miliardi di consumazioni l’anno (di cui quasi 5 miliardi nel solo mercato automatico).

In chiusura. Questa assemblea ci ha dato degli spunti e dei risultati da ricordare: l’uso della tecnologia digitale per incontrarci come Associazione. Un’opportunità di dialogo con più persone e gli associati. La presenza dei rappresentanti istituzionali è essenziale, facilitata anche da questa piattaforma. La cosa importante è capire l’andamento attuale del settore e vedere ciò che accade nei mercati economici di oggi per il futuro. Ciò ci impone di muoverci rapidamente per trovare soluzioni alternative per recuperare il fatturato. In difesa degli interessi del settore. Una cosa è certa: dietro le quinte siate sicuri che c’è sempre qualcuno che lavora, analizza, gli eventi e riuscirà a spiegare ciò che il Governo sta facendo.”

La scheda sintetica di Confida

Costituita il 13 luglio del 1979, Confida è, a livello nazionale, l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della Distribuzione Automatica di alimenti e bevande. Aderisce a Confcommercio- Imprese per l’Italia e, nell’ambito UE, è partner di EVA (European Vending Association).

 

 

 

 

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