venerdì 12 Aprile 2024
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Al Politecnico Bovisa svelato Tilde’s-Coffee and Stories il ciclo bistrot sociale e sostenibile

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MILANO – L’indipendenza economica di donne che vivono una condizione di svantaggio: questo l’obiettivo principe del progetto Tilde’s-Coffee and Stories. Frutto della collaborazione tra diversi attori: il Politecnico di Milano, 7Gr, Cgm e Spazio Aperto. Per comprendere meglio i dettagli che hanno ispirato l’idea che poi ha trovato la sua forma nel ciclo bistrot nei corridoi del Politecnico milanese, la conferenza dell’8 ottobre al Campus Bovisa. Presenti per il lancio, Raffaella Cagliano, docente presso la School of Management del Politecnico di Milano; Alessandro Perego, Presidente Spazio Aperto Società Cooperativa Sociale; Davide Bruno, professore per il Dipartimento di Design. E, infine, una delle donne del caffè che, assieme alle sue sorelle, ha fondato la 7Gr, Mary Mauro.

Tilda’s-Coffee and Stories: un progetto sociale e studentesco

Sono stati infatti proprio gli allievi del Politecnico a spingere verso la creazione di programmi che avessero delle ricadute sulla società. Si è trattata di un’attività di ricerca impostata innanzitutto sul sostegno di organizzazioni No Profit. Una collaborazione sistematizzata tra le organizzazioni di questo tipo e la School of Management.

L’introduzione di Mary Mauro

Mary Mauro con alle spalle il “team rosa” fondatore di 7Gr

Una sfida di 4 sorelle, le stesse fondatrici di 7Gr, quella di trasformare il caffè da rimedio frettoloso contro la stanchezza, ad un vero e proprio rito. Mary Mauro parla di “meraviglia del caffè. Che non può che nascere da un lavoro di squadra. La qualità in tazza infatti, non può esser considerata solo dal punto di vista della materia prima; né dalla lavorazione o dalla bravura dell’operatore. E’ invece il frutto di tutti questi elementi e non solo di uno di essi.”

Mary Mauro

“Oggi più che mai, un’azienda che nasce deve considerare il suo possibile impatto sociale. Da donne, ci è venuto quindi naturale sognare una piccola impresa che aiutasse il nostro genere. Donne che, proprio così come ricorda la stessa Giornata internazionale del caffè 2018, sono colonne portanti del settore caffeicolo.”

Marzocco, Mi piace, Spazio aperto: questi gli sponsor

Continua Mary Mauro: “Abbiamo avuto la fortuna di esserci appoggiati a diverse risorse imprenditoriali e non solo. Abbiamo avuto l’onore di collaborare con giovani menti che hanno curato gli aspetti più tecnologici, dalla realizzazione alla gestione del progetto.”

I valori comuni restano il sociale e la sostenibilità. E quindi riuscire a portare avanti un’offerta di qualità, tramite un percorso formativo svolto all’apprendimento di tecniche di preparazione e del prodotto utilizzato. Durante la giornata dell’8 ottobre, è stato inaugurato questo sistema dalle sembianze di un tandem, che resterà attivo per 4 mesi proprio all’interno del Politecnico di Milano.

La Marzocco

L’azienda, garanzia di qualità delle macchine per espresso, in prima fila a sostegno di questa idea a sfondo sociale all’aroma di caffè. Questa ha curato tutta la parte relativa all’utilizzo delle attrezzature, a partire dalla messa a disposizione delle stesse, sino a supportare la fase formativa. Tutte le operatrici infatti, hanno avuto l’occasione imperdibile di aver imparato con il team Marzocco, il miglior modo di lavorare con le macchine in dotazione, La Marzocco Linea Pb.

Una delle macchina de La Marzocco, sulla cargo bike

Le bariste hanno il modo di confrontarsi così con un prodotto di qualità, come quello del 100% Arabica Time servito durante la stessa inaugurazione. Al quale poi si aggiungeranno la altre miscele per espresso 7Gr: il Gran Cru People e il Decaffeinato Always. Il tutto disponibile sia nella tradizionale tazzina, che come filtered coffee.

Davide Bruno, per il Dipartimento di Design

Davide Bruno

Il primo passaggio è stato senza dubbio caratterizzato dalla progettazione della cargo bike. “I rapporti con le aziende e le start up stimolano la creatività ad alti livelli. Nel caso di Tilde’s-Coffee Stories, l’obiettivo è stato quello di dare struttura in quanto designer, all’idea iniziale. Le caratteristiche che abbiamo voluto donare al progetto sono state impostate su un lavoro ready made. Attraverso quindi la proposta di prodotti artigianali, volevamo far vincere le donne, che faranno funzionare l’intero sistema. Il presupposto che continua a guidarci, è lo sviluppo costante anche nel momento in cui il prodotto è sul mercato.”

Raffaella Cagliano, sullo sviluppo del concept, del business model

“Questa idea ha trovato la sua formulazione durante il Corso di magistrale in Ingegneria gestionale, di Leadership e Innovation. Il compito che ci siamo posti di svolgere era quello dello sviluppo di progetti innovati, sociali e sostenibili. E’ stato quindi deciso il tipo di offerta e le scelte di marketing, insieme agli economics in modo da valutare la fattibilità e le prospettive di Tilde. Abbiamo lavorato assieme a 5 team composti da 29 studenti.”

Spazio Aperto, Andrea Ripamonti

Andrea Ripamonti

La cooperativa sociale Spazio Aperto, nata nel 1984, si è occupata della selezione ed assunzione del personale in condizione di svantaggio. Curando molti aspetti dalla prima formazione, ai permessi. Sino alla logistica all’attivazione di impresa.

L’inclusione lavorativa delle categorie più fragili è il punto cardine su cui si è sviluppata negli anni la cooperativa. Importante il passo verso il coinvolgimento di quelli che Andrea Ripamonti ha definito “i prossimi manager delle aziende”.

“Lo Spazio Aperto con Tilde’s-Coffee Stories, si impegna a fare buon caffè, buona occupazione e buona inclusione.” Contribuendo a formare una rete di supporto per le donne in situazione di emergenza. Creando così un dialogo nuovo col territorio e con le istituzioni.

 

 

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