mercoledì 10 Aprile 2024
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The Milan Coffee Festival si prepara a surfare sulla nuova onda specialty italiana: dal 12 al 14/11 nel Superstudio Più

L'anteprima del The Milan Coffee Festival è già la proiezione della vetrina per operatori e lo spazio di divulgazione per appassionati. Un'occasione di business, certo, ma soprattutto un'opportunità di fare un salto in avanti tutti insieme

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MILANO – La pandemia aveva fermato il The Milan Coffee Festival, conservando il ricordo di un’edizione con grandi numeri: 5.701 visitatori, di cui 3.460 consumatori e 2.241 operatori e un’attesa per il 2022 di 10mila ospiti.

Ma ha lasciato soprattutto la voglia di re incontrarsi al Superstudio Più di Via Tortona 27 a Milano, stavolta di persona, per poter ancora dialogare attorno al rito della tazzina – non soltanto d’espresso, ma con un respiro più internazionale.

Così Allegra Group torna alla carica con la manifestazione giunta alla sue terza apertura, sulla scia degli altri eventi nel mondo, in primis quello di Londra (il London Coffee Festival) grazie al suo successo, ha attirato l’attenzione di William Reed che ne è diventato proprietario con la promessa di un’agenda ancora più ricca di appuntamenti.

Come antipasto, l’incontro con la stampa in viale Premuda 14, nella nuova sede di Cafezal di Carlos Bitencourt, – che coincidenza vuole sia proprio a pochi passi da via Archimede 27, per decenni storica fabbrica La Pavoni da dove sono uscite, sin dal primi ani del 1900, le più belle macchine per espresso.

E ancora proprio in Viale Premuda 14, dove ora c’è Cafezal, si trovava il bar di Achille Gaggia, inventore della macchina per la crema caffè – per tracciare le linee guida di quello che si troverà in fiera. Dove l’espresso italiano dovrà esser il segreto – ma niente affatto nascosto – di una miscela che contiene origini dall’influenza globale.

The Milan Coffee Festival: il rito italiano passa al next level

Microtorrefazioni artigianali in prima fila per una terza edizione che vuole cavalcare una nuova onda per un settore trainante del made in Italy. E quindi un occhio di riguardo ancora una volta va allo specialty coffee e alle sue potenziali evoluzioni anche nella patria dell’espresso.

Si parla di caffè, ovviamente, senza trascurarne le numerose sfumature: latte art, competizioni, laboratori e tavole rotonde per comprendere i nuovi trend, cocktail, roasting…un carosello che profuma di monorigine e blend.

Perché l’oro nero è qualcosa sì da bere tutti i giorni, ma non è sempre uguale a se stesso in ogni momento della giornata

L’anteprima del The Milan Coffee Festival è già la proiezione di quella che a novembre sarà una vetrina per operatori e uno spazio di divulgazione per appassionati. Un’occasione di business, certo, ma soprattutto un’opportunità di fare un salto in avanti tutti insieme. La cultura del caffè è il trampolino di lancio: dall’Academy di Cafezal direttamente alla Fiera in Superstudio Più.

Una nicchia dello specialty che al The Milan Coffee Festival vuole superare i suoi confini per coinvolgere il consumatore medio italiano, affascinato dalla sua complessità aromatica.

Perché una manifestazione di questo genere non vuole altro che rappresentare una connessione tra le tante, e spesso lontane tra loro, parti della filiera del chicco, seguendo un filo culturale che poi assume forma concreta ad esempio, in un grano verde e poi in una tazza.

Dialogo, incontro, accessibilità, elevazione degli standard qualitativi: tutti obiettivi del The Milan Coffee Festival.

The Milan Coffee Festival, l’anteprima

La cosiddetta caffeicultura brasiliana, dalla coltivazione, alla tostatura sino al brewing, per mostrare un mondo diverso dall’espresso, che va a completare la tradizione italiana.

E così il The Milan Coffee Festival è pop

Il caffè è ancora rimasto indietro in Italia – così si esprime Carlo Bitencourt durante la presentazione – ma esiste una proposta differente nel mondo. Un evento trasversale come The Milan Coffee Festival segue proprio questo filone moderno, senza tralasciare la tradizione italiana.

Non solo cioccolato, ma anche il fruttato: ce n’è per tutti i gusti. La modernità della tazzina – ma anche della più internazionale mug – è la promessa per l’edizione 2023 milanese.

The Milan Coffee Festival come il pizzico di una zanzara – dice Bitencourt – che instilla la passione e la curiosità per la bevanda in chi viene punto. E come non essere stimolati se non di fronte a una caffetteria con al suo interno in bella vista una tostatrice con ai suoi piedi i sacchi di iuta. Come non esserlo con V60, french press (fu inventata da 2 italiani residenti in Francia), syphon su un tavolo disposti per mostrare a tutti la varietà delle estrazioni.

Ecco: tutto quello che è stato messo sul tavolo di Cafezal, è stato un ottimo assaggio di quello che ci sarà al The Milan Coffee Festival. Dove le domande che neppure molti sospettano di doversi fare – quanti sanno ad esempio, cosa rappresenti l’acqua per il risultato finale? -, non solo verranno formulate, ma troveranno una risposta.

E l’obiettivo è accogliere un pubblico di curiosi per poi restituirli alle loro case, ai loro bar di fiducia, con una consapevolezza, una sensibilità più elevate.

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