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MILANO – Starbucks taglia i prezzi in Cina, ma non quelli del caffè. La più grande catena di caffetterie al mondo, che ha nella Cina il suo secondo mercato dopo il nord America, ha annunciato, la settimana scorsa, sconti superiori anche al 30% su una dozzina di bevande, principalmente a base tè, a partire dal 10 giugno. Il colosso americano ha presentato l’iniziativa sui social come una promozione speciale per l’estate.
Promozione che non riguarderà però le bevande a base caffè, i cui prezzi rimarranno, in buona parte, compresi fra i 30 e i 40 yuan (€3,6-€4,8), a seconda degli ingredienti e del formato.
Mentre un iced tea potrà arrivare a costare appena 14 yuan (€1,7), con uno sconto di una dozzina di yuan. Un prezzo maggiormente in linea con quelli delle catene locali (compresa Luckin Coffee), che praticano peraltro scontistiche aggressive in tutti i periodi dell’anno.
Starbucks ha dichiarato più volte di non voler ingaggiare una guerra dei prezzi con la concorrenza locale, che spesso peraltro lavora con filosofie e modelli di business molto diversi
Ma ha alla fine ceduto ad alcune formule promozionali per allargare la sua base di clienti. Tony Yang, chief growth officer di Starbucks China, ha chiarito su WeChat (una sorta di corrispettivo cinese di WhatsApp, anche se con funzionalità molto più ampie, ndr.), che la promozione ha come target la clientela della fascia pomeridiana, più legata al consumo del tè, mentre i consumi di caffè si concentrano nella fascia mattutina.
E di rosicchiare così qualche quota al ricchissimo mercato cinese del tè “new style”, il cui valore è destinato a superare i 48 miliardi di euro entro il 2028.
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