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MILANO – Le borse premiano i titoli di Starbucks e Jde Peet’s, dopo la pubblicazione, rispettivamente, dei dati trimestrali e semestrali delle due società. Il tutto, mentre l’amministrazione Trump conferma i dazi al 50% sull’import di caffè brasiliano. Starbucks ha reso note martedì 29 luglio, alla chiusura dei mercati, le cifre per il trimestre conclusosi il 29 giugno.
I risultati (in parte) superiori alle attese hanno spinto il titolo al rialzo del 4,6% nel premarket, anche se la quotazione si è ridimensionata nel prosieguo della giornata. I ricavi netti consolidati hanno raggiunto, nel terzo trimestre di esercizio, i 9,5 miliardi di dollari (8,22 miliardi di euro), in crescita del 4%.
Un dato che supera le previsioni di Wall Street, di 9,3 miliardi. Nelle 13 settimane, la più grande catena di caffetterie del mondo ha aperto 308 nuovi locali arrivando a un totale di 41.097, per oltre la metà (53%) a gestione diretta. Usa e Cina sono i massimi mercati di Starbucks, con rispettivamente 17.230 e 7.828 locali.
Le note dolenti cominciano però quando guardiamo alle vendite a parità di perimetro, che hanno segnato un calo del 2%, contro il -1% del trimestre precedente e il -1,5% previsto da Bloomberg. Si tratta del sesto semestre consecutivo in negativo.
In nord America, i ricavi netti di Starbucks sono cresciuti del 2%, a 6,927 miliardi di dollari (5,99 miliardi di euro), grazie a un +5% nei ricavi dei negozi a gestione diretta
Ma le vendite a parità di perimetro sono scese del 2%, per effetto di un -3% nelle transazioni a parità di perimetro solo parzialmente compensato da un incremento dell’1% nello scontrino medio.
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