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L’importanza dei social per il caffè spiegata bene da Fabio Verona di Costadoro e CoffeeAndLucas

Una consulenza in diretta che solitamente CoffeeAndLucas offre agli stessi clienti per cui gestisce i social, per indirizzarli sui contenuti migliori da pubblicare. All'insegna sempre della collaborazione interna di tutto il team del locale. C'è bisogno di un piano d'azione che tenga conto delle giuste angolazioni e delle luci, per sviluppare scatti interessanti anche a distanza

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MILANO – L’importanza dei social per la strategia di comunicazione aziendale non è più un fattore da considerare accessorio, bensì un must have imprescindibile in una società sempre più digitalizzata che vive, parla, osserva e consuma online. Come gestire quindi la propria presenza sulla rete in modo efficace? Ce lo hanno spiegato sulla pagina Facebook Costadoro, il trainer Fabio Verona e CoffeeAndLucas in una diretta sul tema” Aumentare la presenza sui social: come comunicare il caffè con parole e foto”.

Social: foto, video, contenuti, come fare

Il trucco sta nel capire che cosa piace al cliente, soprattutto in Italia, patria dell’espresso. “Le parole da utilizzare anche sui social sono importanti.” dice Fabio Verona: “Ma quanto sono essenziali oggi?”

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CoffeeAndLucas prova a rispondere: “I social sono fondamentali. Sembra una banalità. Ma prima ancora del loro utilizzo bisogna avere un’identità precisa da cui partire. Perché per quanto un grande comunicatore possa colmare il gap tra offline e online, il cliente non tornerà mai in un locale che nella realtà non esiste. Un buon storytelling sul lungo termine non può inventare da zero un’attività. I social devono esser frutto di una pianificazione ben precisa.”

Con l’apertura a Genova del nuovo Costadoro Social Coffee, si cerca di parlare dello specialty con persone che non lo conoscono affatto

Qual è stata l’esperienza di CoffeeAndLucas in questo senso: “Sono nato con i social da MySpace, ho gestito diverse pagine e poi sono approdato su Instagram, per raccontare il mio lavoro di fotografo e social media. Ho scelto per altro un nome che fosse più internazionale. Una decina di anni fa ho studiato la storia di una famosa compagnia di caffè americana, osservavo le trasmissioni come Report e così ho iniziato a scoprire la bevanda e a condividerla.

All’epoca sono stato il primo non barista che ha iniziato a parlare di metodi alternativi e specialty. In Italia e all’estero ha molto interessato questa particolarità, perché non erano abituati a vedere un non professionista, un consumatore, condividere questi temi. Così ho cominciato anche ad esprimermi in inglese e ho potuto raccogliere un bacino più ampio.

Nel 2016 co-diressi il documentario Coffees: italians do it better (?). Una scommessa per tutti noi: avevamo una lista di guests che siamo riusciti a intervistare, in maniera indipendente. All’estero ha avuto un grande successo, proprio perché eravamo degli italiani che parlavano di specialty. E’ stato proiettato in Nuova Zelanda, ad Amsterdam, a Berlino e non solo. Da lì siamo riusciti a entrare nel settore con delle immagini diverse dalla tipica bella ragazza che beve il caffè.

In seguito ho allargato il mio percorso, creando progetti in cui abbinavano il food a dei caffè di alta qualità (espressione che preferisco a specialty coffee). ”

E quindi come e cosa comunicare sui social?

Fabio Verona: “Noi abbiamo uno shop Costadoro e vorrei raccontarlo in una foto. Ma se questa non è fatta nel modo giusto, non ha lo stesso effetto. Non so cosa focalizzare. Tu che hai l’esperienza e conosci la materia, cosa consiglieresti per creare lo scatto che trasmette quello che si desidera?”

CoffeeAndLucas: “Lo scatto ben fatto è importante, come lo sono i social. Però non sempre quello perfetto è quello che funziona. La soluzione è quella di trovare l’equilibrio tra le due cose. Ci sono alcune foto che possono acchiappare i click sui social e certo non possiamo ignorarle. Ma non si può neppure sempre inseguire questo obiettivo, perché magari ci allontana dalla strada che volevamo intraprendere come progetto.

Se è un contenuto che serve, anche se è più debole, va comunque utilizzato. L’importante è saperlo. ”

Fabio Verona mostra agli spettatori un suo scatto col cellulare dell’interno del Costadoro Social Coffee e la fa esaminare dall’esperto che commenta: “Le linee sono distorte per l’effetto grandangolo. C’è molta confusione per un cliente normale tra le attrezzature. Ma è una questione di occhio, ci si fa l’abitudine”. E poi questo gioco continua per altre quattro foto, un dettaglio della Slayer e una brocca per filtro, un vassoio con due espressi Costadoro, e una lattina della nuova serie presentata per l’Expo di Dubai.

Una consulenza in diretta che solitamente CoffeeAndLucas offre agli stessi clienti per cui gestisce i social, per indirizzarli sui contenuti migliori da pubblicare. All’insegna sempre della collaborazione interna di tutto il team del locale. C’è bisogno di un piano d’azione che tenga conto delle giuste angolazioni e delle luci, per sviluppare scatti interessanti anche a distanza.

Sui social funziona la vita reale, con più calore

Ma per raccontare i prodotti biologici, eco-compatibili e sociali come fare? Quanto può aiutare la comunicazione social? CoffeeAndLucas: ” Comunicare il biologico è una scelta importante che dà risalto al prodotto. Ma deve avere sostanza e non essere un’operazione di green washing, ovvero voler apparire verdi ma in sostanza fare diversamente. Dobbiamo far sì che sia una strada che realmente l’azienda sta intraprendendo. Bisogna far percepire al cliente che c’è un vero lavoro in atto. Bisogna che il contenuto social sia coerente con ciò che si fa nella realtà, senza fingere di esser perfetti.”

Un po’ come Costadoro, i primi a utilizzare per tutti gli imballaggi un materiale compostabile. Un investimento che ha cambiato tutto a livello aziendale, dai modi di relazionarsi tra i dipendenti a quelli dell’azienda stessa con l’ambiente.

Costadoro supporta tutti i clienti, comunicando costantemente l’attenzione alla sostenibilità e gli obiettivi sui prodotti biologici Fairtrade. Da un anno l’azienda sta sostituendo le campane dei propri clienti con una nuova composta di un materiale innovativo, che richiede la metà dell’energia in termini produttivi ed è riciclabile completamente.

E quindi Romedia Studio cosa può fare per migliorare l’immagine social dei bar? E quanto si dovrebbe investire?

“Cerco sempre di valutare il progetto e poi chi decide di lavorare con me è perché vede un valore aggiunto in ciò che offro. Chiunque può fare una foto a un prezzo minore: spesso mi è capitato di dare dei no (cosa che in giorni come quelli che stiamo vivendo è molto difficile). Ma forse è anche il modo più corretto per arrivare ai clienti giusti.

Stai acquistando un modo di lavorare, una visione dei social e di come funzionano. E’ difficile fare un discorso generico in termini di investimenti: dipende dalla mole di lavoro che è necessaria e si vuole avviare per distinguersi. Un bar deve porsi determinati obiettivi senza spaventarsi per la cifra. Il social media è una figura professionale vera e propria e come tale va retribuita, considerandola una spesa per il successo del proprio locale.”

A questo link, la diretta.

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