L’analisi del Centro Studi di Viale dell’Astronomia ha rivelato che il 4,2% dei dipendenti ha usato lo smart working per oltre tre giorni alla settimana. Per molti dipendenti lo smart working si traduce nel lavorare nelle caffetterie che diventano dei veri e propri uffici e gustarsi una buona tazza di caffè. A volte, invece, i lavoratori preferiscono rimanere nel comfort della loro casa e prepararsi una classica moka. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Nicoletta Picchio per Il Sole 24 Ore.
Smart working, Confindustria: modalità quadruplicata dopo il Covid
MILANO – Un balzo in avanti che parte dal Covid: la quota di imprese che utilizza lo smart working, o lavoro agile, da allora si è quasi quadruplicata, passando dall’8,9% del pre-pandemia al 32,6% nel 2023. Lo utilizza, quindi, un’impresa su tre. È quanto risulta dall’indagine sul lavoro messa a punto dal Centro studi di Confindustria. Questa modalità di lavoro è più diffusa nei servizi, 38,5%, rispetto all’industria, 28,2%, anche per la natura stessa dell’attività.
Pesa anche la dimensione aziendale: nelle aziende con meno di 15 dipendenti a ricorrere al lavoro agile è il 24,2% dei lavoratori, dato che cresce nelle imprese medie, 35,5%, e sale al 66,6% nelle aziende con oltre 100 dipendenti.
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