giovedì 11 Aprile 2024
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Contini, Gruppo Lavazza: “Come abbiamo introdotto lo smart working prima dell’arrivo della pandemia”

Lo chief human resources del Gruppo; "Il nostro modello si basa molto sulla responsabilità individuale e di team. Le persone concordano le giornate di smart working e quelle di lavoro in presenza con i propri responsabili e i loro team di appartenenza, per poter garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati"

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Enrico Contini, chief human resources del Gruppo Lavazza, spiega come si è sviluppato il modello dello smart working all’interno dell’azienda sfociando in un modello ibrido che permette ai dipendenti di muoversi in un ambiente di lavoro più flessibile e stimolante. Leggiamo di seguito le sue dichiarazioni grazie all’articolo pubblicato sul portale adnkronos.

Il modello smart working adottato dal Gruppo Lavazza

TORINO – Lo smart working “è stato uno strumento di gestione del periodo pandemico efficace. Al termine della situazione emergenziale abbiamo proseguito nello sviluppo del nostro modello ibrido in cui crediamo fortemente, anche grazie all’esperienza accumulata in questi anni. Il modello ad oggi prevede un totale di 10 giorni di smartworking al mese (anche consecutivi) per i dipendenti del Centro Direzionale e 2 giorni a settimana per i dipendenti degli stabilimenti, sempre per i reparti e le funzioni in cui è possibile applicarlo in considerazione delle attività richieste”.

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Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Enrico Contini, chief human resources del Gruppo Lavazza, sull’organizzazione del lavoro post-pandemica nel Gruppo. Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni.

Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 2,3 miliardi di euro. È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 9 stabilimenti produttivi in 6 Paesi e oltre 4.200 collaboratori in tutto il mondo.

Il lavoro agile ha fatto ingresso nel Gruppo ben prima della pandemia

“La nostra azienda -racconta Contini- è stata notevolmente avvantaggiata in quanto era già stato introdotto in anticipo e non soltanto come semplice risposta all’emergenza.”

Contini aggiunge: “Infatti è stato introdotto per la prima volta alla fine del 2018 presso il Centro Direzionale Lavazza e alcuni mesi dopo è stato esteso anche ai collaboratori degli stabilimenti italiani, laddove era organizzativamente possibile applicarlo. Inizialmente, la possibilità di lavorare in smart working era prevista per un giorno la settimana, ma il nostro obiettivo iniziale era quello di aumentarne la frequenza, dopo le valutazioni della prima fase del 2019”, sottolinea.

E oggi la strada è tracciata con il modello ibrido. “Il nostro modello si basa molto sulla responsabilità individuale e di team. Le persone concordano le giornate di smart working e quelle di lavoro in presenza con i propri responsabili e i loro team di appartenenza, per poter garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati”, sottolinea.

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