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Sergio Costa, 72 anni, il primo re delle caffetterie, scomparso a Monte Carlo

Fondata nel 1971 in un quartiere di Londra, Costa Coffee è diventata simbolo del caffè italiano nel Regno Unito con più di 1000 caffetterie aperte dal 1971 al 2009 solo in UK.

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MONTE CARLO (Monaco) – Sergio Costa, la mente dietro la catena di caffetterie Costa Coffee, per anni, all’inizio, in lotta con Starbucks per il primato, è venuto a mancare il 24 marzo nella sua casa a Monte Carlo. Classe 1949, originario della frazione di Baselica nel comune di Borgotaro in provincia di Parma.

Sergio Costa aveva lasciato l’Italia da emigrante insieme al fratello Bruno e ai genitori alla volta di Londra: originari di Monte Pelá, borgo in una zona rurale noto per i funghi porcini e per l’espresso. A dieci anni Sergio si è trasferito a Londra con la sua famiglia. Erano gli anni ’50 in corrispondenza al significativo flusso migratorio che dall’Italia andava verso l’Inghilterra e l’America.

I Costa avevano, come tanti emigrati, grandi sogni e speranze ma pochissime possibilità economiche. Attualmente Costa Coffee gestisce 2.467 punti vendita nel Regno Unito e 1.413 all’estero in 32 paesi.

Crescendo, Sergio Costa ha deciso di scommettere sull’industrializzazione, attraverso una catena di caffetterie, di uno dei simboli italiani più apprezzati all’estero: l’espresso. E in questo avvio, era il 1971, ha sicuramente battuto Haward Schultz e Starbucks. Anche se il marchio Starbucks, ma per una sola caffetteria a Seattle, è proprio del 1971 ma non dell’attuale proprietà che subentrò in seguito.

I primi passi verso la creazione del business Costa

I primi passi verso l’attività Costa sono avvenuti nel 1969, quando Sergio ha avuto un incontro casuale con un commerciante di caffè di nome Mr Peter Langdon, che aveva lasciato cadere accidentalmente alcune scatole. Sergio lo ha aiutato semplicemente a raccoglierle. Da lì è nata la loro conoscenza e Sergio ha iniziato a lavorare per Langdon’s Coffee & Provisions Ltd, con sede a Crutched Friars nella City di Londra.

Passione e dedizione hanno portato Sergio Costa a possedere il 25% del business fino a giungere al 1971 quando, dopo la nascita di sua figlia, ha deciso di avviare una propria attività. Sergio Costa ha restituito gratuitamente le sueazioni con la promessa di trovare nuovi clienti e di stabilirsi a Fenchurch Street.

Aprile 1989 Apertura della stazione centrale di Reading: c’era anche la Regina Elisabetta

Il padre, Oreste Costa, orgoglioso della nuova avventura si occupava della tostatura della
nuova formula di suo figlio, mentre Sergio era responsabile delle vendite e si occupava
anche delle consegne passando dalla tuta agli abiti a seconda delle esigenze. Dopo qualche
anno, con la crescita dell’attività, è entrato a farne parte anche il fratello Bruno e il 28 luglio 1976 è stata costituita la CB COSTA BROS COFFEE CO. LIMITE.

Hanno aperto il primo negozio in Vauxhall Bridge Road a Victoria e l’azienda ha iniziato a rifornire ristoranti, caffè e poi hotel nel centro di Londra, migliorando continuamente la qualità della sua miscela.

Bruno ha poi lasciato Costa nel 1979 per aprire la sua azienda La Porcellana, che è diventata il punto di riferimento per le stesse tazzine di porcellana per l’espresso servito nelle caffetterie Costa, il cui concept iniziale replicava il bar italiano: clienti al bancone, per una pausa caffè rapida nella classica tazzina.

starbucks costa caffè nero
La sfida in UK tra Costa Coffee Caffè Nero e Starbucks

Nel 1995, la decisione di vendere, per 23 milioni di sterline, a Whitbread, una multinazionale quotata alla Borsa di Londra, nonché il più grande operatore di caffè e di hotel del Regno Unito. Nel 2019, un altro cambio quando il colosso Whitbread ha venduto Costa Coffee alla Coca-Cola Company per 4.9 miliardi di dollari.

Sergio Costa, il re del caffè a Londra

Quella dei fratelli Costa è stata una scommessa rischiosa considerando che nel Regno Unito il tè ha da sempre regnato sovrano ma che alla fine si è rivelata vincente. Infatti dalle imprese dei fratelli Costa sarebbe nata una catena di caffetterie che a lungo ha battagliato con Starbucks anche sul fronte dei numeri.

La nuova torrefazione di Basildon, Essex, inaugurata a marzo di quest’anno.

A Lamberth, per mesi, i fratelli Costa hanno studiato l’essenza della miscela perfetta per far innamorare gli inglesi dell’espresso e portare la bevanda regina dell’Italia nel Regno Unito e in numerosi altri Paesi del mondo, anche in Cina.

Ci è voluto un po’ per convincere la gente a provare un caffè corto in una tazza di porcellana, ma presto i cappuccini sono diventati molto popolari e sino a quando la miscela firmata Costa è stata riconosciuta come la migliore della città. Era la Formula 1. Egon Ronay ha detto “Un espresso e un cappuccino buoni come ovunque a Roma”, quando Costa ha vinto il premio per la migliore colazione all’aeroporto di Gatwick.

Sergio ha portato la sua piccola fabbrica dagli archi di Newport Street a Old Paradise Street a Lambeth, costruendo una Roastery & Head Office.

La miscela Mocha Italia, sei parti di arabica differenti e una parte di robusta

Regno Unito
Un locale inglese della catena Costa (foto Costa Coffee)

Il risultato finale arrivò dopo centinaia di prove che portarono alla creazione della miscela Mocha Italia (sei parti arabica, una parte robusta), un prodotto tutt’oggi richiesto a gran voce dal mercato. Con questa miscela in tasca, e dopo l’esperienza della trattoria di famiglia, hanno aperto il loro primo Costa Coffee a Vauxhall Bridge Road a Londra nel 1981.

Le acquisizioni dell’azienda

Nel 1995, la catena Costa Coffee poteva vantare 41 caffetterie nel Regno Unito.

Costa Coffee
L’interno di una caffetteria Costa Coffee (foto Costa Coffee)

L’azienda è stata in seguito acquisita da Whitbread.

Diverse aziende concorrenti si sono avvicinate a Sergio Costa, ma non era mai stata sua intenzione vendere dopo aver lavorato così duramente per affermare il brand in 25 anni.
Dopo aver esaminato a lungo la natura mutevole del mercato del caffè, Sergio ha accettato
l’acquisizione da parte di Whitbread, con l’accordo che la catena avrebbe continuato a crescere mantenendo il nome di famiglia e scrive una lettera al suo staff il 14 settembre 1995.

Sergio Costa si è trasferito quindi a Monaco e in breve tempo ha aperto un Costa Coffee in Avenue de la Costa a Monte Carlo. Era convinto che Whitbread avrebbe portato prestigio al suo nome e più ampie opportunità a coloro che erano cresciuti con lui e questo sarebbe stato un beneficio per tutti. Il suo amore e la sua passione per il caffè ha sostenuto fino ai suoi ultimi giorni un forte legame con la multinazionale Coca-Cola.

Nel 2009, in concomitanza con l’apertura della millesima caffetteria in UK, questa volta a Cardiff, l’azienda ha scelto di acquisire la catena polacca Coffeeheaven.

Il risultato? Aggiungere 79 caffetterie tra l’Europa centrale e quella dell’est. Tre anni fa, nel 2019, il cambio di gestione: Whitbread decide di vendere Costa Coffee alla Coca-Cola Company per 4.9 miliardi di dollari.

caffè in lattina Costa Coffee
Tre prodotti Rtd a marchio Costa lanciati nel 2018 nel Regno Unito

Quella di Sergio Costa è un’impresa che ha dell’incredibile con pochi precedenti nella storia. È impossibile non girare per le vie di Londra senza imbattersi in una caffetteria Costa che nel tempo è diventata parte integrante culturale e sociale del Regno Unito.

Costa Coffee ha il merito di aver saputo portare la tradizione italiana non solo nelle miscele di caffè venduto ma anche nel cuore degli inglesi.

Sergio Costa è stato cremato a Mentone (Francia) lasciando i fratelli Bruno e Carlo e i figli Marco, Monica, e Tania.

di Federico Adacher

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