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MILANO – Nuovo balzo in avanti dei prezzi del caffè, che a settembre si sono parzialmente riavvicinati ai massimi di inizio anno: secondo i dati contenuti nel report Ico diffuso nel pomeriggio di ieri, lunedì 6 ottobre, la media mensile dell’indicatore composto ha registrato, il mese scorso, un +9,3%, che fa seguito al +14,6% di agosto, volando così a 324,62 centesimi, il livello massimo da giugno di quest’anno, sebbene sempre lontano dal picco di 354,32 centesimi raggiunto a febbraio.
Sempre altissima la volatilità attestata a sua volta al 13,8%, con picchi del 15% per i robusta e del 15,2% e 16,2% rispettivamente per New York e Londra.
La media giornaliera è oscillata tra un massimo di 360,74 centesimi, il 15 settembre, e un minimo di 298,14 centesimi il 23 settembre.
Guardando alle singole tipologie, i brasiliani naturali sono quelli che hanno registrato l’incremento più marcato nella media mensile (+11,3%) seguiti da colombiani dolci (+10,1%), altri dolci (+9,3%) e robusta (5,9%).
New York e Londra (media della seconda e terza posizione) si sono rivalutate rispettivamente dell’11,5% e dell’8,9%.
Tornando alla media giornaliera, l’indicatore ha iniziato il mese a 333,68 centesimi e – toccato il già citato picco di 360,74 centesimi il giorno 15 – ha virato quindi in territorio negativo chiudendo il 30 settembre, ultimo giorno dell’annata caffearia 2024/25, a 314,64 centesimi.
Questo andamento a due fasi, ascendente nella prima metà del mese e discendente nella seconda metà, trova spiegazione nelle diverse dinamiche che sono via via prevalse
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