giovedì 04 Settembre 2025

Report Ico: ecco perché i prezzi del caffè si sono impennati ad agosto

Molteplici i fattori all’origine dei forti rincari del mese scorso. Tra questi: l’effetto dei dazi americani, la commercializzazione a rilento del nuovo raccolto brasiliano, i tagli alle stime sulla produzione, le recenti gelate, l’incombere dell’Eudr e il consolidarsi della posizione net long dei Commercial alla borsa di New York. Intanto i prezzi sono tornati ieri a salire, dopo i forti ribassi di inizio settimana

Da leggere

  • TME Cialdy Evo

Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.

MILANO – Agosto caldo sul fronte dei prezzi del caffè: secondo i dati contenuti nel nuovo report dell’Ico – diffuso nel tardo pomeriggio di ieri – la media mensile dell’indicatore composto Ico si è rivalutata del 14,6% invertendo un trend negativo che durava da 5 mesi e risalendo a 297,05 centesimi. In netta ripresa, dunque, anche se lontana dai picchi di inizio anno.

Ancora più impressionante la progressione della media giornaliera dell’indicatore composto, che è passata dal minimo di 249,12 centesimi del 1° agosto a un massimo di 344,64 centesimi, il 27 agosto, per chiudere il mese, il 29 agosto, a 337,40 centesimi, con una rivalutazione di oltre un terzo (+35,4) tra il primo e l’ultimo giorno di contrattazione.

Gli incrementi di prezzo maggiori si registrano sul fronte dei robusta: la media mensile dell’indicatore dei robusta registra infatti un +19,1%, a 199,13 centesimi. Vola anche l’indicatore della borsa di Londra, a sua volta in crescita del 18,2%.

Incrementi in doppia cifra pure per gli indicatori degli arabica, con le medie mensili di colombiani dolci, altri dolci e brasiliani naturali, che guadagnano rispettivamente il 13,8%, 12,5% e 13,4%, nonché l’indicatore della borsa di New York in rialzo del 13,6%.

Nella sua analisi, l’Ico attribuisce questa brusca ripresa dei prezzi, in primo luogo, ai seguenti fattori

1) L’effetto dei dazi Usa al 50% sul caffè brasiliano, che hanno influenzato il comportamento del mercato in Brasile. I prezzi elevati delle ultime due annate di raccolto hanno portato a una forte riduzione delle scorte e rafforzato, nel contempo, la capitalizzazione dei produttori.

La migliorata posizione finanziaria (grazie anche ai contributi record forniti dallo stato, attraverso Funcafé) fa sì che i essi siano in grado di gestire questo periodo con calma e senza dovere affrettarsi a vendere subito il caffè del nuovo raccolto.

2) Anche per questo, la commercializzazione del nuovo raccolto procede a rilento: a operazioni di raccolta pressoché concluse è stato infatti commercializzato appena il 35% della produzione 2025/26, stando alle stime di Safras & Mercado.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

Ultime Notizie

  • Gaggia brillante
  • Water and more
  • Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè