giovedì 02 Maggio 2024
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La quantità di caffè giuste per la scienza: tra e 4 e le 5 tazzine di espresso

Caffè, piace a tante persone, alcuni addirittura ne sono dipendenti per poter affrontare le giornate più stancanti. Ma quante tazzine si possono bere in un giorno? Gli esperti parlano chiaro: a piccole dosi non crea effetti indesiderati, ma non si deve esagerare.

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MILANO – Sempre per fare ancora una volta più luce sugli effetti del caffè sull’organismo e sfatare alcune leggende metropolitane che lo bandiscono dalle diete salutiste, riportiamo un articolo da cronacasocial.com che chiarisce le quantità giuste di assunzione. La chiave, come spesso accade, è nella moderazione. Sono esclusi gli eccessi, ma è sufficiente seguire il buon senso.

Quantità: come scrive la nonna nelle ricette, “quanto basta”

Esagerare, quando si parla caffè, cosa significa? A supporto di benefici e controindicazioni ci sono molte ricerche. Siamo nell’ordine di 10 mila. Ma è l’Italian Coffee Association che ha cercato di fare un sunto di quanto sinora scoperto.

Triestespresso

Quattro/cinque tazzine di espresso, tre/quattro se preparato con la moka, due e mezzo se americano

Sono queste le quantità che «non producono alcun effetto negativo sull’individuo sano». È anche un potente antiossidante. La dose consentita e consigliata, salvo patologie particolari, è quella di 300 ml circa al giorno. A dirlo sono dieci anni di studi. Secondo Gianpaolo Gensini, professore ordinario di Medicina Interna e presidente del Centro Studi di Medicina avanzata, poi, allungherebbe la vita.

«Negli anni recenti un amplissimo studio del National Institute of Healt ha permesso di rilevare una riduzione della mortalità totale, di quella da patologie cardiocerebrovascolari, diabete, infezioni, traumi e incidenti», ha affermato.

Si tratta anche di un potente antitumorale. Aiuterebbe a prevenire il cancro del colon retto, del fegato e del’endometrio. A dirlo è Sabina Sieri, ricercatrice in Epidemiologia Nutrizionale Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: «Non c’è un’associazione tra il consumo di caffè e il rischio di sviluppare un tumore».Sarebbe un toccasana anche contro le malattie gastroenteriche. Intestino e fegato quindi gioverebbero dall’assunzione di caffè. Il questo caso a darne prova è Daniele Del Rio, professore associato di Nutrizione Umana all’Università degli Studi di Parma. «Qualche possibile meccanismo coinvolto in questa attività protettiva sta emergendo in maniera sempre più chiara», ha dichiarato.

L’assunzione di caffè è assolutamente da evitare nel caso di ulcera, dispepsia, gastriti ipersecretive, reflusso, colesterolo alto; cardiopatie, pressione alta, mastopatia fibrocistica; abuso di alcol, fumo e psicofarmaci. Le donne in stato interessante, poi, non devono superare le due tazzine al giorno.

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