giovedì 11 Aprile 2024
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Parla Prunella Meschini, de Le piantagioni del caffè di Livorno: «Per me, il caffè è tutto»

Prunella Meschini, 35 anni, ha fatto il suo ingresso ne Le Piantagioni del Caffè nel 2011 come responsabile della realizzazione del nuovo impianto di torrefazione e di confezionamento. Mentre contribuiva a una migliore definizione e trasmissione dell’immagine aziendale si è dedicata all’assaggio, alla ricerca e al controllo di qualità del caffè.

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MILANO – Tra le donne che hanno abitato queste pagine con le loro testimonianze nei diversi ambiti del settore caffeicolo, ascoltiamo la voce di Prunella Meschini. La quale rappresenta l’azienda fondata da Enrico Meschini nel 1994. Lavora a stretto contatto con il padre e il marito, portando la quota rosa ben alta all’interno de Le piantagioni del caffè , torrefazione di Livorno

Prunella Meschini, che cos’è per lei il caffè? Un ricordo, un’abitudine, un tramite?

“Mentre sento le parole “ricordo”, “abitudine” e “tramite” mi rendo conto di non riuscire a scegliere tra una delle tre. Poiché, per me, il caffè è tutto. “Ricordo” poiché il profumo del caffè mi riporta indietro di trent’anni. Ero molto piccola e ricordo con precisione il primo momento in cui associai l’odore di mio padre (mio mentore in questo mondo) a quello del caffè.

Ricordo d’aver pensato che se non avesse profumato di caffè, non sarebbe stato mio padre ed ero capace di percepirne la presenza anche a distanza. Inoltre ricordo con piacere i pranzi in cui mio nonno paterno, dopo aver finito di bere la sua moka, mi offriva la sua tazzina al cui al fondo aveva aggiunto, per me, un pochino di acqua gassata e zucchero. Mi sentivo grande e speciale allo stesso tempo!”

Poi, “abitudine” poiché mi è impossibile cominciare la giornata senza bere un’abbondante tazza di caffè

Invece, “tramite” poiché, sia che si tratti di espresso che di metodi di estrazione alternativa, il caffè rappresenta l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con gli amici. Così come la possibilità di avere un interessante argomento in comune con persone provenienti da ogni angolo di mondo. Il caffè costituisce la 2° commodity più scambiata al mondo ed alcune parti della sua filiera si trovano pressoché ovunque. Pertanto, seppur consumato in modi diversi da Paese a Paese, rappresenta un anello di congiunzione tra culture molto diverse tra loro.”

Potrebbe descrivere il suo mestiere?

Racconta Prunella Meschini: “Non è facile descriverlo, quando si lavora in una piccola azienda a conduzione familiare ma proverò a farlo. Il mio mestiere consiste principalmente nell’applicare questi quattro verbi ai settori materia-prima (caffè verde) e marketing: osservare, studiare, ricercare e comunicare. Ovviamente tutto ciò si accompagna all’assaggio che, in un’azienda la cui mission è fare caffè di alta qualità, rappresenta la conditio sine qua non per poter prendere qualsiasi decisione.”

Quando Prunella Meschini ha deciso che il caffè, la cultura del caffè avrebbe potuto essere la sua strada professionale?

“Ho capito che il caffè di qualità (che si accompagna necessariamente a fare cultura) sarebbe potuto essere il mio mondo quando, una volta terminata l’università, si aprì la possibilità di concentrarmi sulla ricerca e il controllo della materia prima (caffè verde). Ho avuto una formazione universitaria di tipo scientifico e mi affascinava perciò l’idea di applicare il metodo scientifico allo studio, al controllo e alla scelta di un prodotto naturale. Percepivo l’importanza del metodo oltre che dell’assaggio e credevo (o meglio speravo) di riuscire a declinarlo a dovere nel mondo dello Specialty coffee.”

E’ stata solo una scelta lavorativa oppure di vita?

“Fare qualità non significa fermarsi al prodotto poiché, a parer mio, la qualità vera è rappresentata da un prodotto di alto livello. (e quindi selezionato, controllato, costante nel tempo, tostato ed assaggiato al meglio delle nostre possibilità). Supportato da un ambiente di lavoro bello e sano, da buoni rapporti con collaboratori interni, esterni e clienti, da formazione continua in tutti i campi; da una direzione che guarda proattivamente al futuro e dall’avere la capacità di non tralasciare mai ciò che, in apparenza, può sembrare avere un’importanza irrisoria.

Per tornare alla sua domanda: noi desideriamo fare qualità. Pertanto non posso far altro che far coincidere le due scelte, poiché la ricerca della qualità equivale alla ricerca del benessere a 360° e quindi anche (e soprattutto) nella vita.”

C’è stato un episodio particolare in cui ha pensato di non farcela e perché?

Risponde Prunella Meschini: “Fortunatamente non ho memoria di un episodio del genere. Certo è che, per potercela fare, ho la sensazione di non poter mai mollare… cosa che richiede concentrazione e dedizione continue.”

Prunella Meschini alle giovani donne che vogliono essere protagoniste nel settore del caffè

“Direi di essere determinate, di non lasciarsi scoraggiare dal fatto che, ad oggi, il mondo del caffè è, molto spesso, un mondo di uomini (soprattutto, ma non solo, nei paesi d’origine). Consiglierei di non approcciarsi a questo mondo col desiderio di vbattere gli uomni adottando comportamenti aggressivi poiché sono dell’avviso che uomini e donne possano lavorare, fianco a fianco, in modo molto collaborativo. Le donne, facendosi forti di alcune delle caratteristiche che le contraddistinguono (tra cui gentilezza e predisposizione all’ascolto) e avendo fiducia in se stesse, possono fare strada ed ottenere risultati più che soddisfacenti.

Descriverebbe la sua giornata tipo?

“Quella dei miei sogni? Scherzi a parte ritengo che la mia giornata-lavorativa-tipo sia simile a quella di tanti altri che lavorano in aziende di piccole dimensioni. Ma ciò che la rende speciale è sapere che ho sempre la “possibilità” intesa come capacità di dedicarmi a progetti di ogni genere. Questo ovviamente non significa indirizzare casualmente energie e tempo (quindi denaro) bensì sapere che, se lo desidero, una volta stabilita la strategia aziendale di tipo generale, posso muovermi al suo interno in modo interessante e coinvolgente.”

Prunella Meschini lei pensa che, all’interno del suo ambito professionale, sia stato più difficile come donna, affermarsi?

“Talvolta mi è capitato di pensarlo ma la verità è che spesso (sfortunatamente non sempre) volere è potere quindi, se si è capaci di analizzare le situazioni e i comportamenti di coloro che ci circondano, riusciamo a trovare il modo più adatto per risolvere problemi ed abbattere eventuali ostacoli.”

Come ha visto evolversi il settore del caffè nel suo ambito specifico professionale?

“Ho cominciato a lavorare nel settore-caffè nel 2011 e in questi ultimi otto anni ho visto crescere, seppur lentamente, l’interesse nei confronti degli Specialty coffee (che poi è il segmento di mercato che ci interessa).

La richiesta d’informazioni in merito alla materia prima, a come la si lavora e all’assaggio è aumentata e non posso che esserne felice. L’attuale sfida infatti non consiste soltanto nel generare interesse ma nell’avere la possibilità (intesa come strumenti culturali, economici e di tempo) di fornire risposte corrette a chi fa domande. Poiché uno dei problemi di questo settore (o forse di tutti?) è la cattiva informazione, spesso figlia di una formazione frettolosa volta a cavalcare l’onda della moda.

Come intende la giornata internazionale del caffè? (come ha festeggiato)

“Personalmente ho festeggiato assaggiando, insieme ad alcuni colleghi, due campioni di caffè che si sono rivelati di qualità eccellente. Un esempio concreto di “Donna nell’assaggio del caffè”.

Qual è il tocco femminile che aggiunge qualcosa in più al suo lavoro?

“Non saprei dirlo, andrebbe chiesto a coloro che lavorano insieme a me. Se dovessi scegliere tre parole, userei precisione, perseveranza e serietà.

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