giovedì 10 Ottobre 2024

Robusta sopra i 5 mila dollari e ora anche il Brasile chiede un rinvio dell’entrata in vigore del regolamento Eudr

Il Brasile si è unito agli Stati Uniti e ad altri paesi nel chiedere formalmente all’Unione Europea un differimento dell’entrata in vigore dell’Eudr, prevista a fine anno. Parlando al 6° Ceo & Global Leaders Forum, che si è svolto ieri a Londra, il direttore generale di Cecafé Marco Matos ha ha sottolineato, in particolare, il rischio di falsi positivi di disboscamento dovuti ai limiti delle tecnologie utilizzate dall’UE

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MILANO – Quarta giornata consecutiva di rialzi per l’Ice Robusta, che si attesta, per il secondo giorno di fila, sopra la soglia psicologica dei 5mila dollari. Il contratto per scadenza novembre della borsa londinese ha chiuso ieri, giovedì 12 settembre, in ulteriore ripresa di $69 a 5.077 dollari, nuovo massimo del contratto. Il massimo giornaliero è stato di 5.115 dollari, non lontano dal picco storico di 5.180 dollari raggiunto il 30 agosto.

Chiusura al rialzo anche per l’Ice Arabica. Dopo la parziale battuta d’arresto di mercoledì, il contratto per scadenza dicembre della borsa newyorchese ha guadagnato ieri 275 punti terminando a 249,40 centesimi, massimo delle ultime due settimane.

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I futures degli arabica continuano a risentire della perdurante assenza di precipitazioni in Brasile.

I meteorologi prevedono un ritorno della pioggia nella terza settimana di settembre, che non basterà però a riparare i danni di mesi di siccità.

Intanto, l’Istituto brasiliano di geografia e statistica, ente pubblico dipendente dal ministero della pianificazione economica, ha tagliato dell’1,6% la sua stima per il raccolto 2024/25.

La produzione è ora quantificata in 59,7 milioni di sacchi, in crescita del 4,8% rispetto al 2023/24, in virtù di un incremento del 3,6% della resa media unitaria e dell’1,2% delle superfici produttive.

Il raccolto di arabica è pari a 42 milioni di sacchi: il 6,5% in più rispetto all’annata precedente. In calo invece del 4,4% la produzione di robusta, che risulta pari a 17,7 milioni, riflettendo un declino del 3,3% delle superfici produttive e dell’1,1% della resa unitaria.

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