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Polo del Gusto, 101.3 milioni di ricavi: doppia integrazione con Dammann Freres e Domori entro 4 anni

Andrea Macchione: "Per entrambe le società prevediamo di triplicare i ricavi a 100 milioni entro il 2028"

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MILANO – La sub holding del gusto di casa Illy ha quasi raggiunto 101,3 milioni di ricavi e prepara la quotazione di Damman Frères (a Parigi) e Domori (a Milano). Nato nel 2019, il Polo del Gusto è la sub holding al 100% del Gruppo Illy che raduna tutto ciò che riguarda il mondo esterno al caffè. Riportiamo l’articolo di Piercarlo Fiumanò sul portale Nordesteconomia.

Il Polo del Gusto

TRIESTE – Andrea Macchione, l’amministratore delegato del Polo del Gusto, la società che raggruppa tutti i prodotti extracaffè del gruppo Illy, punta deciso alla quotazione: “Pensiamo di portare in Borsa l’intero Polo del Gusto entro tre-quattro anni partendo dai marchi più maturi come il tè Dammann Freres sulla piazza di Parigi e il cioccolato Domori a Milano”.

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Gli obiettivi sono ambiziosi: “Per entrambe le società prevediamo di triplicare i ricavi a 100 milioni entro il 2028”. Il Polo del Gusto presieduto da Riccardo Illy supera quota 100 milioni di fatturato come vendite aggregate nel 2021.

Oltre a Dammann Frères, azienda francese del té (225 negozi in licenza nel mondo) e al cioccolato Domori ci sono le conserve di frutta Agrimontana, i grandi vini Mastrojanni, i gelati FGel. E poi ci sono i biscotti Prestat per i quali si sta preparando un’edizione limitata per il Giubileo della Regina Elisabetta.

Tutte le aziende del gruppo hanno chiuso l’anno senza perdite e iniziato a investire anche se lo scenario di mercato si è complicato a causa della guerra in Ucraina e impone cautela. Il gruppo ha investito 30 milioni nella partenza dei due nuovi stabilimenti di Damman e Domori.

La nuova fabbrica Domori

Per la casa francese del tè si lavora a un nuovo stabilimento di 20 mila metri quadrati vicino a Parigi che sarà completato entro il 2024 come la nuova fabbrica di Domori a None vicino a Torino: “Qui sull’area ex Streglio sorgerà la Città del cioccolato, uno spazio nel verde di 12 mila metri quadrati, per un investimento di circa 10 milioni di euro”.

Ed entro l’anno al via anche i negozi: “Partirà la prima boutique-gourmet Polo del Gusto, un luogo di condivisione di tutti i nostri prodotti di qualità, un format destinato alle città di medie dimensioni in Italia e in Europa. Trieste è una serissima candidata alla prima apertura entro l’anno. In seguito vorremmo aprire le nostre boutique anche negli aeroporti e stazioni ferroviarie”, sottolinea Macchione.

Sarà poi completata la prossima settimana l’acquisizione di Pintaudi il prestigioso marchio con sede a Trieste specializzato in prodotti da forno, biscotti e fette biscottate con un fatturato (2021) di 650 mila euro già in forte crescita nei primi tre mesi dell’anno. Il Polo del Gusto salirà dal 25% all’85% a fianco del fondatore Giuseppe Pintaudi che resterà in azienda come socio di minoranza.

Con quali strategie? “Vogliamo accelerare la crescita di Pintaudi grazie anche alle sinergie distributive di Domori, guidata dal nuovo ceo Lamberto Vallarino Gancia, e dell’intero Polo del Gusto. Ci sono grandi margini di crescita nei biscotti e anche nelle fette biscottate premiate in Italia e alL’estero”.

Polo del Gusto ha chiuso il 2021 con ricavi a 101,32 milioni

Il quadro è quello di una ripresa piuttosto forte nel post pandemia: “Il recupero è più veloce di quanto ci aspettassimo”. L’esercizio 2021 del Polo del Gusto, approvato il 30 marzo, si è chiuso con ricavi aggregati a 101,32 milioni (+36% rispetto al 2020).

Il bilancio consolidato registra un aumento dei ricavi del 30% a 71 milioni con un margine operativo lordo di 5,8 milioni (+8,5%) e un utile netto di 840 mila euro (+150%).

Il fatturato di Domori è salito a 26,3 milioni, cifra che sale a 33,6 milioni con Prestat, il marchio di biscotti della Corona inglese. Dammann Frères registra un giro d’affari di 37,2 milioni, le conserve di frutta Agrimontana di 25,1 milioni, i grandi vini Mastrojanni di 3,6 milioni, i gelati di FGel di 1,9 milioni.

Per quanto riguarda le nuove acquisizioni il gruppo sta pianificando un primo shopping nei succhi di frutta mentre per quanto riguarda il vino (Barolo) si è in fase di due diligence. Nei piani c’è sempre l’ingresso di un nuovo socio di lungo periodo per una quota fra il 20 e il 40%: qui al lavoro ci sono gli advisor Mediobanca e Chiomenti.

La quota di export sul fatturato aggregato è del 60%, dice l’amministratore delegato. Le incognite della guerra in Uraina impongono cautela ma di fatto le previsioni sono di una crescita nei quattro mercati dove il Polo del Gusto è presente: Nord America, Francia, Gran Bretagna (con Prestat).

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