domenica 21 Settembre 2025

Peter Feld, ceo di Barry Callebaut: “Il cioccolato costerà di più”

È il pensiero di Peter Feld, ceo di Barry Callebaut, la società zurighese che è il maggior produttore al mondo di un alimento che va poi a finire in prodotti di vastissima diffusione come i gelati Magnum, gli snack Kitkat e tanti altri articoli di numerosi marchi

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Il prezzo del cioccolato è destinato ad aumentare: questo è il pensiero di Peter Feld, ceo di Barry Callebaut, la società zurighese che è il maggior produttore al mondo del dolce. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale tio.

L’evoluzione del prezzo del cacao

ZURIGO – Per troppo tempo il cioccolato è stato eccessivamente a buon mercato: ora il prezzo è salito, ma è destinato ad aumentare ancora ed è bene che sia così. È il pensiero di Peter Feld, ceo di Barry Callebaut, la società zurighese che è il maggior produttore al mondo di un alimento che va poi a finire in prodotti di vastissima diffusione come i gelati Magnum, gli snack Kitkat e tanti altri articoli di numerosi marchi.

“Venduto a prezzo troppo basso” – “In Germania è ancora possibile acquistare una tavoletta di cioccolato a meno di un euro: costa meno di un litro di latte”, esordisce il 60enne in un’intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). “Negli ultimi decenni il cioccolato è stato venduto a prezzi troppo bassi. Lo diciamo da tempo: è giusto che il cioccolato costi di più. È un prodotto naturale di alta qualità. I coltivatori di cacao devono guadagnare di più”.

Colpa del cambiamento climatico

“Nelle principali zone di coltivazione delle piante di cacao nell’Africa occidentale, in passato le piogge cadevano in piccole quantità distribuite nell’arco della giornata: oggi invece sono improvvise”, spiega l’esperto. “Allo stesso tempo si registrano periodi di siccità più lunghi. Il cambiamento climatico aggrava i problemi esistenti. In Africa occidentale si coltiva ancora spesso con metodi tradizionali. Inoltre, circa un decennio fa, i governi hanno voluto sostenere i prezzi del cacao vietando la piantagione di nuovi alberi di cacao e di varietà più resistenti. L’intenzione era buona, ma ora abbiamo un patrimonio arboreo obsoleto che risente fortemente dei cambiamenti climatici”.

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FONTEtio.ch

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