giovedì 20 Novembre 2025

Nicola Mulè, autore de La mia metà del chicco: “Il caffè è l’elemento con cui esploro il mio passato”

L'autore: "Il ricavato delle vendite del libro verrà devoluto all’Associazione Milano Taxi 25 della Zia Caterina che si occupa di dare sostegno ai bambini malati, una realtà importante il cui impegno va sostenuto. È uno spazio di ascolto, un rifugio dove ragazzi, adulti e anziani possono trovare qualcuno disposto a tendere l’orecchio e il cuore"

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Nicola Mulè è l’autore del romanzo di La mia metà del chicco, presentato alla fabbrica museale del caffè Morettino di Palermo (ne abbiamo parlato qui). Il romanzo narra la storia di Nicola che per anni ha cercato di proteggersi dal dolore causato dalla prematura scomparsa della madre, allontanandone il ricordo. L’inaspettato ritrovamento di alcuni chicchi di caffè nei luoghi più impensati della casa di famiglia dà avvio a un viaggio nei ricordi della sua vita, dall’infanzia fino alle soglie della maturità, per mezzo di un racconto corale delle tradizioni e dei valori che guidano la sua famiglia.

Un viaggio che lo conduce ad elaborare il lutto.

Per saperne di più abbiamo parlato direttamente con l’autore.

Mulè, da quale esigenza è nato questo romanzo?

“Il libro non vuole essere l’ennesima autobiografia autocelebrativa ma è il tentativo di esplorare il mio passato. La storia parte dalla morte di mia madre, un evento da cui mi sono protetto da adolescente nascondendomi. Facevo finta di non sapere cosa fosse accaduto nonostante i segnali della malattia erano piuttosto evidenti a casa.

Ho eretto quindi un muro protettivo senza lasciar trapelare miei sentimenti. Dopo i 40 anni capisco che era il momento di andare avanti e affrontare il trauma della morte. Soprattutto volevo dare a mia figlia un’immagine caratteriale ed emozionale della nonna. Questo romanzo è infine il mio modo per cercare di capire come reagire al meglio ad un lutto e affrontare la realtà”.

Mulè, che sensazione ha avuto quando ha completato la storia del romanzo?

“Sicuramente è stato catartico e ho ritrovato il coraggio di affrontare determinate emozioni. Ora sono un adulto più sereno e in pace. Il giuramento che ho fatto da bambino quando morì mia madre fu non piangere più: così è stato per molto tempo fino a quando ho riacquisito la capacità di provare di nuovo le emozioni.

A chiunque stia cercando di superare un lutto consiglierei di raschiare il fondo del barile: è necessario fare i conti con la realtà e non fuggire. È importante affrontare il dolore per poi uscirne più forti di prima.

Esattamente come un soldato in guerra che perde un arto e la cui vita sarà completamente diversa, bisogna riorganizzarsi e vivere la propria esistenza al meglio nostante le perdite”.

Nel romanzo il caffè gioca un ruolo importante ai fini della trama. Qual è il suo rapporto personale con l’espresso?

“Purtroppo non bevo caffè poiché mi agito parecchio soprattutto degustando Robusta. Tuttavia ho un legame molto stretto con il chicco.

Mia madre mi cantava una ninna nanna da bambino per farmi addormentare che si chiamava “Il chicco di caffè”. La mamma aveva inoltre organizzato una piccola caccia al tesoro facendomi trovare diversi chicchi nascosti in casa. Il mio legame con il caffè è perciò molto profondo”.

Che cos’altro c’è nel suo libro?

“Vorrei precisare che il ricavato delle vendite del libro verrà devoluto all’Associazione Milano Taxi 25 della Zia Caterina che si occupa di dare sostegno ai bambini malati, una realtà importante il cui impegno va sostenuto. È uno spazio di ascolto, un rifugio dove ragazzi, adulti e anziani possono trovare qualcuno disposto a tendere l’orecchio e il cuore.

Vorrei inoltre aggiungere che non mi sarei mai aspettato il successo che ha avuto questo libro. Giro in Italia nelle scuole e nelle Università e da chiunque voglia accogliermi. A volte, nelle giornate più piene, mi ritrovo ad affrontare due presentazioni nella stessa mattinata. Nel mio profilo Instagram racconto il viaggio del progetto, le donazioni e le presentazioni. Se potete, seguite il profilo, aderite al progetto, aiutateci a portare un po’ di luce dove serve di più.”

Progetti per il futuro?

“Mi ero ripromesso di smettere dopo questo romanzo ma le regole sono fatte per essere infrante. Per ora non posso rivelare altro”.

Per acquistare il libro basta cliccare qui

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