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Nestlé vende il tè e punta su caffè cold brew, vitamine e farmaceutica

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VEVEY (Svizzera) – La multinazionale vodese Nestlé, attraverso la filiale d’oltreoceano Nestlé Waters North America, ha venduto due aziende produttrici di tè alla società d’investimento Fireman Capital Partners (FCP) e al gruppo alimentare Dunn’s River Brands (DRB).

Si tratta di Sweet Leaf Tea e Tradewinds e la transazione dovrebbe avvenire prima della fine dell’anno.

Fcp e Dbr vogliono creare una joint venture per gestire le due marche di tè, indicano in una nota gli acquirenti, senza fare riferimento al costo dell’operazione.

La Banca cantonale di Zurigo (ZKB) valuta il prezzo d’acquisto tra i 100 e i 200 milioni di franchi. Nestlé aveva acquistato entrambe le società nel 2011 per circa 100 milioni di franchi, secondo informazioni della ZKB.

“Non è stata raggiunta la dimensione critica”

«La transazione per Nestlé è molto esigua. Ciò che è interessante osservare è che l’azienda dopo solo sei anni lascia una nicchia di sviluppo. Perché non è stata raggiunta la dimensione critica», commenta un’analista della ZKB.

L’esperto stima il fatturato delle due aziende a circa 100 milioni di franchi o persino meno.

Sweet Leaf Tea e Tradewinds hanno dunque contribuito al giro d’affari del gruppo solo nella misura dello 0,1%.

Il gigante vodese dell’alimentare compie un ulteriore passo verso l’aumento della redditività. Il CEO del gruppo Ulf Mark Schneider si sta concentrando in particolare sull’espansione dei settori in crescita. Come caffè, cibo per animali domestico, acqua e settore sanitario.

Nestlé ha recentemente annunciato l’acquisizione per 2,3 miliardi di dollari del produttore canadese di vitamine Atrium Innovations. Lo scorso mese ha invece rilevato la società americana Chameleon Cold Brew, attiva nel commercio di bevande fredde a base di caffè.

Secondo gli esperti, il gruppo con base a Nyon (VD) sarebbe anche interessato a rilevare le attività legate ai medicamenti senza prescrizione medica del gruppo farmaceutico tedesco Merck.

Schneider vorrebbe vendere anche in altri campi, ad esempio nel settore dei dolciumi negli Usa.

FONTEtio.ch
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