martedì 16 Aprile 2024
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Nespresso: frena la crescita (+0,5%), vendite a 6,5 mld di euro, Nestlé vola a 95,5 mld

Le vendite sono state pari a 94,42 miliardi (95,5 miliardi di euro), in crescita dell’8,3%, ma inferiori al consensus, che indicava 95,02 miliardi. Il business caffè continua a essere un driver fondamentale di Nestlé, registrando una crescita in cifra singola alta delle vendite trainata da un forte recupero del canale del fuori casa. Segna il passo invece Nespresso, dopo la forte crescita degli ultimi due anni. Le vendite sono ammontate a 6,448 miliardi (6,52 miliardi di euro), in modesta crescita dello 0,5% rispetto all’esercizio 2021. Le note dolenti arrivano dall’Europa, che registra un calo delle vendite, anche se con un ritorno in nero nell’ultimo trimestre

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MILANO – Nestlé delude gli analisti e Nespresso frena fortemente la crescita, ma il business caffè tiene e continua a essere uno dei motori di crescita della multinazionale svizzera. Il gruppo di Vevey, numero uno mondiale dell’alimentare, chiude l’esercizio 2022 con utile netto pari a 9,3 miliardi di franchi svizzeri (9,4 miliardi di euro), in calo del 45,2% su base annua.

Ma soprattutto, molto al di sotto del consensus di un sondaggio tra gli analisti organizzato dall’azienda stessa, che prevedeva 11,59 miliardi.

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Similmente, l’eps è in calo del 43,5%, a 3,42 franchi. Il risultato fa seguito ai forti guadagni che avevano spinto il risultato nel 2021, per effetto del disinvestimento di oltre 22,26 milioni di azioni della partecipazione di Nestlé in L’Oréal. L’operazione aveva portato nelle casse di Nestlé 9 miliardi di franchi.

Le vendite sono pari a 94,42 miliardi (95,5 miliardi di euro), in crescita dell’8,3%, ma anche in questo caso inferiori al consensus, che indicava 95,02 miliardi.

Gli aumenti di prezzo hanno rappresentato l’8,2% della crescita messa a segno, mentre le vendite di prodotti sono salite solo dello 0,1% in termini di volumi.

L’inflazione, che “ha raggiunto livelli senza precedenti”, ha continuato a far lievitare i costi ripercuotendosi negativamente sulla redditività. L’utile operativo Ebit è passato da 15,1 a 16,1 miliardi, ma il relativo margine è diminuito dal 17,4% al 17,1%.

Per il 2023 è prevista una crescita organica fra il 6 e l’8%. Nonostante il calo degli utili, Nestlé ha annunciato, per il 2022, un dividendo pari a 2,95 franchi per ciascuna azione posseduta: 15 centesimi in più rispetto al 2021. Si tratta del 28° incremento consecutivo dei dividendi.

Insoddisfatti i mercati, tanto che il titolo che ha perso ieri oltre il 2% sulla Borsa di Zurigo. Chi può ritenersi invece più che soddisfatto è il ceo Mark Schneider. Nel 2022, il manager con doppio passaporto tedesco e americano ha incassato (contributi di cassa pensione compresi), ben 10,3 milioni di franchi.

A onor del vero, anche Schneider ha pagato il suo “tributo” alla crisi, dal momento che, nel 2021, i suoi guadagni erano stati di 10,6 milioni.

I media elvetici osservano che, per guadagnare gli stessi soldi, un consigliere federale dovrebbe rimanere in carica circa un quarto di secolo, mentre un lavoratore dipendente svizzero medio sarebbe costretto a rimanere attivo per 129 anni (un ticinese per 155 anni).

Il business caffè continua a essere un driver fondamentale di Nestlé, registrando una crescita in cifra singola alta delle vendite trainata da un forte recupero del canale del fuori casa.

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