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MILANO – L’incertezza che regna sovrana sul fronte dei fondamentali generali e specifici imprime forte volatilità ai mercati del caffè, che hanno registrato, la settimana scorsa, alti e bassi marcati, per chiudere, alla fine, al di sotto dell’ottava precedente. Già venerdì 25 aprile, il contratto principale di New York (luglio) aveva superato, in corso di contrattazione, la soglia psicologica dei 4 dollari/libbra (intraday a 410,50 centesimi), per perdere poi quota e chiudere a 399,85 centesimi.
Lunedì, il contratto è tornato nuovamente in area 4 dollari e, questa volta, per rimanerci, terminando la giornata a 410,05 centesimi, massimo, per la scadenza principale, dal 19 febbraio scorso.
Un range piuttosto ampio ha caratterizzato la seduta di martedì 29 aprile: il benchmark è oscillato tra un minimo di 396,70 e un massimo di 418,90 centesimi, per concludere la giornata in ribasso del 2,5% a 399,80.
Margini più ristretti nella giornata di mercoledì 30 aprile, che si è conclusa in lieve rialzo nuovamente sopra i 4 dollari, a 400,75 centesimi.
Nuovi forti ribassi nella seduta di giovedì 1° maggio. Il contratto principale ha aperto la giornata a 399,05 centesimi e si è mantenuto costantemente al di sotto dei 400 centesimi perdendo alla fine 1.610 punti (-4%) e chiudendo a 384,65 centesimi.
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