Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.
MILANO – Mercati del caffè in ripresa la settimana scorsa, con gli arabica nuovamente in area 4 dollari alla libbra nei massimi giornalieri. All’approssimarsi del giro di boa mensile, New York ha visto una nuova fiammata, che ha portato in due sole sessioni a guadagni nell’ordine del 7,1% sulla scadenza principale (dicembre), che è passata da un minimo di 373,05 centesimi, il 10 ottobre, ai 399,65 centesimi del 14 ottobre, massimo da quasi un mese a questa parte.
Il rally è proseguito mercoledì 15 ottobre, sino a un massimo giornaliero di 418,50 centesimi. Toccato questo picco sono subentrare però le prese di beneficio e la seduta si è conclusa addirittura in calo dell’1,2%, a 394,90 centesimi.
Stesso copione giovedì 16, con il benchmark che si è spinto nuovamente sopra la soglia dei 400 centesimi, per fare poi marcia indietro e chiudere, in ulteriore lieve calo, a 393,80 centesimi.
L’ultima seduta della settimana è stata però in ripresa: anche questa volta, il contratto per scadenza dicembre ha perso quota dopo avere violato nuovamente la barriera dei 4 dollari, ma il successivo calo è stato più contenuto e la chiusura in positivo di quasi l’1%, a 397,45 centesimi.
La ridda di notizie sul meteo brasiliano nell’area degli arabica, dove è in corso la fioritura principale del nuovo raccolto /2026/27), continua a influire sul sentiment degli operatori nei mercati del caffè e spiega, in parte, questo procedere erratico dei prezzi
Ad allentare parzialmente le tensioni hanno contribuito le dichiarazioni rilasciate giovedì dal rappresentante Usa per il commercio Jamieson Greer, che ha definito “molto positivo” l’esito del colloquio tra il segretario di stato Rubio e il ministro degli esteri del Brasile Vieira riaccendendo le speranze che i due paesi possano trovare presto un accordo sui dazi.
Entrambe le parti hanno detto che sarà organizzato, alla prima occasione possibile, un vertice tra i presidenti Trump e Lula.
Ma a precarizzare il mercato contribuisce invece il livello sempre più basso delle scorte certificate, che sono precipitate a 467.110 sacchi venerdì scorso.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.