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MILANO – Settimana all’insegna della volatilità per i mercati del caffè con entrambe le borse a nuovi minimi. A New York, il contratto principale (settembre) ha chiuso la settimana, venerdì 27 giugno, a 303,75 centesimi, il livello più basso dal 3 dicembre scorso. Ed è sceso, in corso di contrattazione, sotto la soglia dei 3 dollari, cosa che non accadeva dal 4 dicembre scorso.
A Londra, il contratto per scadenza settembre ha chiuso, mercoledì 25 giugno, a 3.524 dollari, minimo, per la scadenza principale dell’Ice Robusta, dal 20 maggio 2024.
In corso di contrattazione, il contratto è sceso sotto la soglia dei 3.500 dollari (minimo intraday a 3.490 dollari, chiusura a 3.524 dollari), fatto questo che non si verificava dal 21 maggio dell’anno scorso.
Il tutto nel corso di una settimana segnata inizialmente, lunedì 23 giugno, da una fiammata improvvisa dei prezzi, che ha spedito i benchmark di New York e Londra rispettivamente a 326,55 centesimi e a 3.904 dollari.
Un’impennata determinata dalle notizie meteo provenienti dal Brasile, dove l’arrivo del primo fronte freddo di questo inverno australe prefigurava il rischio di gelate in alcune aree del Minas Gerais e del San Paolo nel corso delle 72 ore successive.
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