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In Giappone le regioni tradizionalmente note per la produzione di matcha come Uji a Kyoto e Nishio ad Aichi, stanno facendo fatica a mantenere il passo con l’aumento delle richieste provenienti da Stati Uniti, Europa e Cina. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Carlo Antonio Di Vece per il portale d’informazione Torino Cronaca.
Le esportazioni di matcha giapponese
MILANO – Il Giappone, patria del tè matcha, sta affrontando una crisi legata alla crescente domanda globale, che non riesce più a soddisfare. Con un aumento delle richieste provenienti da Stati Uniti, Europa e Cina, il paese sta vivendo una carenza di matcha, come confermato dalle cooperative agricole e dai produttori di tè giapponesi.
Regioni tradizionalmente note per la produzione di matcha premium, come Uji a Kyoto e Nishio ad Aichi, stanno facendo fatica a mantenere il passo con le esigenze di esportazione, visto che il processo produttivo richiede tempo e una grande quantità di manodopera.
Le esportazioni di matcha giapponese sono più che raddoppiate negli ultimi dieci anni, ma la fornitura di foglie di tè coltivate all’ombra e raccolte a mano, che è alla base della qualità del prodotto, non riesce a tenere il ritmo con la crescente domanda internazionale.
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