MILANO – Volto protetto, almeno un metro uno dall’altro, sanificazione degli ambienti: queste sono alcune delle misure necessarie a contenere il contagio senza sacrificare la vita sociale fuori di casa. Se prevenire è meglio che curare però, è anche vero che stare dentro i locali insieme sta diventando un’impresa: la scienza ha confermato come proprio bar e ristoranti siano spazi dove evitare il contagio è un po’ più complicato, ma possibile. Leggiamo la notizia dal sito headtopics.com.

Locali: uno degli ospiti indesiderati è il virus

Mascherine e distanziamento sociale sono i due principali alleati nella lotta per la prevenzione del coronavirus. Vi sono luoghi, però, dove è molto difficile rispettare queste due precauzioni. Andare al bar o in un ristorante al chiuso può aumentare i fattori di rischio.

In uno studio realizzato dal dottor Julian W. Tang, professore associato dell’Università di Leicester, ha dimostrato come nei locali al chiuso, con scarsa areazione possa trasformarsi in un focolaio.

I risultati di questa nuova simulazione sono mutuati da uno studio effettuato nel periodo 2010-2012 per studiare i contagi del virus influenzale del 2009

Attraverso l’uso di uno specchio particolare la ricerca ha mostrato come le goccioline esalate durante una conversazione tramite il respiro, possano espandersi nello spazio. Nel video, il Dr. Julian W. Tang, conduce uno scambio con toni normali insieme a uno studente a distanza di circa un metro.

Un dialogo che tranquillamente potrebbe avvenire all’interno di una pausa caffè nei locali, così ha affermato lo studioso: “Simili goccioline potrebbero fuoriuscire dal naso e dalla bocca, per poi esser inalate da entrambi gli interlocutori. In un pub, in un bar o in un ristorante, se si è seduti sufficientemente vicini da sentirne l’alito, è possibile respirare il virus”.