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L’indagine sui consumi: il 18% degli italiani non può vivere senza bere l’espresso

Obiettivo della ricerca è delineare l’orientamento degli italiani verso stili di vita sani attraverso tre argomenti di indagine: le abitudini alimentari, l’attività fisica e la prevenzione. Un primo dato molto positivo sui corretti stili di vita adottati dagli italiani a tavola riguarda il primo pasto della giornata: l’89% degli intervistati fa una colazione adeguata accompagnando latte, tè o caffè a del cibo.

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MILANO – Italiani salutisti: che fanno attività fisica, seguono una dieta equilibrata e vanno dal medico con costanza. Una visione idilliaca, oppure una realtà sempre più diffusa? Ebbene sì, gli studi riportati nella ricerca “Prevenzione e Stili di vita”, a riguardo parlano chiaro: in Italia i cittadini adottano di buon grado degli stili nell’alimentazione e nelle abitudini quotidiane, che rispettano il benessere dell’organismo. Leggiamo gli interessanti risultati dal sito nomisma.it.

Italiani: il 32% sposa stili di vita corretti

Con un occhio di riguardo verso ciò che mette a tavola, tenendosi in forma. Dimostrandosi attento alla prevenzione e programmando visite e regolari controlli medici. È questo il macro dato che emerge dalla ricerca “Prevenzione e Stili di vita” curata da Nomisma per UniSalute, i cui risultati sono stati presentati da Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma, nel corso di #VivereInSalute, l’evento a cui hanno preso parte anche Giovanna Gigliotti – Amministratore Delegato UniSalute (Gruppo Unipol), Marco Bianchi – Food Mentor, Francesco Tonelli – Professore emerito di Chirurgia Generale dell’Università di Firenze e Daniela Turchetti – Professoressa Associata di Genetica Medica dell’Università di Bologna.

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Obiettivo della ricerca è delineare l’orientamento degli italiani verso stili di vita sani attraverso tre argomenti di indagine: le abitudini alimentari, l’attività fisica e la prevenzione

Un primo dato molto positivo sui corretti stili di vita adottati dagli italiani a tavola riguarda il primo pasto della giornata: l’89% degli intervistati fa una colazione adeguata accompagnando latte, tè o caffè a del cibo.

I risultati di Nomisma premiamo la dieta mediterranea. Tra gli alimenti più presenti tutti i giorni sulle nostre tavole compaiono, infatti, la frutta e la verdura (consumate più volte al giorno dal 40% e dal 39% degli italiani). Seguono pane, pasta, riso e patate (23%). Dati positivi – commenta Silvia Zucconi – ma possiamo fare di più, soprattutto per aumentare il consumo di proteine del pesce.

Un ingrediente principe della dieta mediterranea è quello al quale il 64% degli italiani non rinuncerebbe mai: l’olio extra vergine di oliva

Il grasso “buono” da inserire ogni giorno nella propria alimentazione. Seguono le verdure di stagione, irrinunciabili per il 53% degli intervistati, il sale per il 25% e non manca chi non potrebbe vivere senza caffè (18%), o senza le spezie (5%).

Qual è il tipo di cucina alla quale non rinunceremmo mai? Neanche a dirlo, quella regionale italiana, indicata dal 91% degli italiani. E il piatto? La pizza, altro grande classico immancabile per il 65% degli italiani.

Che gli italiani siano innamorati della cucina è confermato anche dai dati relativi alla percezione del cibo: per il 68% il cibo è fonte di soddisfazione, piacere e felicità. Mentre per il 49% rappresenta un momento di condivisione e socialità. 1 italiano su 3 è convinto che l’alimentazione sia un veicolo di benessere e considera il cibo un modo per mantenersi in salute.

La forte consapevolezza del nesso tra abitudini a tavola, corretti stili di vita e salute emerge anche dai dati relativi alle preoccupazioni sulla cattiva alimentazione

Sovrappeso e obesità sono considerati i principali rischi di un’alimentazione sbagliata dal 32% degli intervistati. Una persona su 5 si dice invece preoccupata per la possibile correlazione con l’incidenza di tumori, il 16% per l’innalzamento dei livelli di colesterolo e il 15% per gli effetti negativi su circolazione e malattie cardiovascolari. Al timore circa l’insorgere di sovrappeso e obesità corrisponde il dato del 51% che, negli ultimi due-tre anni, ha provato a perdere peso o a mettersi a dieta.

In quale modo si è cercato di raggiungere questo obiettivo? L’83% degli italiani dichiara di aver optato per diete fai-da-te, il 74% ha iniziato a fare sport o aumentato l’attività fisica già in essere; il 38% si è invece affidato ai consigli di un dietologo o un nutrizionista.

Gli italiani fanno sport?

Uno stile di vita salutare passa non solo dalle abitudini a tavola ma anche dall’attività fisica e la prevenzione. Il secondo aspetto indagato da Nomisma è, infatti, il rapporto tra italiani e sport. Quanti dei nostri connazionali lo praticano?

Solo il 28% pratica uno sport in modo continuativo. Mentre il 47% lo fa in maniera saltuaria o si limita a trovare occasioni per fare movimento (passeggiate, andare in bici, ecc.).

Sono invece 9,4 milioni le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni che in Italia non fanno né sport né alcun tipo di attività fisica.

Gli italiani fanno prevenzione?

Passiamo al terzo punto cruciale dell’indagine di Nomisma: la prevenzione. In sintesi, i dati mostrano che chi segue stili di vita corretti e orientati al benessere è più portato a fare prevenzione, mostra una maggiore propensione a tenere sotto controllo la salute e si sottopone in maniera regolare a controlli e visite mediche, elementi sintetizzati nell’indice di Prevenzione di Nomisma.

All’interno del target “healthy lifestyle”, l’indice restituisce un valore alto nel 73% dei casi. Chi quotidianamente presta attenzione al proprio benessere con piccole azioni salutari crede, infatti, che sia importante essere sempre controllati (38%) e rimanda le visite solo per problemi di poco conto (41%).

Al contrario, ben il 21% degli italiani che hanno abitudini unhealthy preferisce fare meno visite mediche possibili. Ed è, infatti, poco incline a effettuare controlli: nell’ultimo anno solo il 31% è andato dal medico di base almeno 2 volte. A fronte di un 71% di chi segue uno stile di vita healthy. Ancora minore la percentuale di chi va regolarmente dal dentista: tra coloro che non curano la propria alimentazione e non fanno sport, solo il 19% è andato dal dentista almeno 2 volte nell’ultimo anno.

Conclusioni

I dati sono incoraggianti, sostiene Silvia Zucconi di Nomisma, ma possiamo decisamente migliorare. La ricerca Nomisma – UniSalute mette in evidenza un buon livello di attenzione da parte degli italiani verso gli stili di vita corretti da adottare. I nostri connazionali, infatti, si preoccupano di cosa mettere in tavola, dedicano del tempo all’attività fisica e hanno un occhio di riguardo per la prevenzione. Non dimentichiamo, però, che, nel nostro Paese, un numero ancora alto di decessi – sebbene inferiore alla media europea – è legato a fattori comportamentali (dieta, fumo, …). Il binomio cibo-salute è quindi una costante imprescindibile, impossibile da trascurare.

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