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martedì 03 Dicembre 2024
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Croazia: dopo l’entrata nell’Eurozona il caffè aumenta e va da 1,06 a 1,50

Il cappuccino è passato da 12 kuna, ossia 1,6 euro, a 2 euro. E se per andare dal barbiere si spendevano otto euro, adesso bisogna sborsarne dieci

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Si è registrato un forte aumento dei prezzi in Croazia dopo la sua entrata nell’Eurozona il primo gennaio. Molti aumenti superano di molto la logica della conversione, con rincari dal 5% fino al 20% rispetto ai prezzi precedenti. Il mondo dei bar non è rimasto esente dagli aumenti: un caffè, che a dicembre costava ancora 8 kuna, poco più di un euro, ora arriva fino a 1,5 euro. Il cappuccino è passato da 12 kuna, ossia 1,6 euro, a 2 euro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Efa News.

L’introduzione dell’euro in Croazia

ZAGABRIA – Tutto il mondo è paese. Il luogo comune vale anche per la Croazia che, entrata il 1° gennaio scorso nell’Eurozona con l’adozione della moneta unica, ha subito registrato una forte impennata dei prezzi, specie di generi alimentari e dei servizi. La stessa cosa, a ben vedere, successe in Italia vent’anni e passa fa, con l’entrata in funzione dell’euro. I rincari sono ritenuti ingiustificati dal governo croato, che ha annunciato un intervento nei prossimi giorni.

La maggior parte degli aumenti riguarda arrotondamenti che in molti casi superano di molto la logica della conversione, con rincari dal 5% fino al 20% rispetto ai prezzi precedenti l’introduzione della moneta unica europea. Per questo molti commercianti, ristoratori e anche alcune catene di supermercati sono stati accusati dalla stampa di aver approfittato del cambio della valuta.

Sulle reti social è esplosa anche l’ira dei cittadini, che denunciano rincari per pane e burro anche del 30%. Ad accusare “una parte dei commercianti e imprenditori di approfittare della transizione dalle kune croate all’euro con questo comportamento irresponsabile” è stato anche il primo ministro Andrej Plenković, che ha annunciato interventi se entro venerdì la situazione non si normalizzerà.

Plenković ha detto che il governo dispone di strumenti forti “che non esiterà ad adoperare”: tra questi strumenti, si parla di aumenti di tasse e imposte mirati, abolizioni di sussidi per gas ed energia e anche il congelamento di prezzi per centinaia di articoli ai livelli di dicembre.

L’aumento dei prezzi

“I prezzi schizzano ovunque”, scrive il sito web index.hr riportato da Repubblica. Lo spunto sono due aumenti che tengono banco in queste ore: un caffè, che a dicembre costava ancora 8 kuna, poco più di un euro, ora costa 1,2 euro e anche 1,5 euro. Il cappuccino è passato da 12 kuna, ossia 1,6 euro, a 2 euro. E se per andare dal barbiere si spendevano otto euro, adesso bisogna sborsarne dieci. “La Croazia è indignata” ha riassunto 24sata.hr.

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