martedì 16 Aprile 2024
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Barry Callebaut, rischio chiusura per la torrefazione di cacao perugina: contrari i sindacati

I sindacati: "Nei primi anni 2000 Nestlè aveva deciso la dismissione di questo impianto, ma nel 2007 Barry, con l’acquisizione del ramo d’azienda del cioccolato, aveva scommesso sulla sua valorizzazione, riavviando la torrefazione di cacao. Ad oggi San Sisto è uno degli stabilimenti in cui viene mantenuta la caratteristica di una filiera corta, che parte dalla materia prima e arriva alla trasformazione del cioccolato. Poi nell’ultimo incontro  la direzione aziendale ci ha comunicato che la nuova governance di Barry a livello europeo avrebbe deciso di non mantenere nello stesso sito impianti integrati di torrefazione e trasformazione, per una questione di sicurezza alimentare. Pertanto c’è stato comunicato che a seguito di questa decisione è intenzione di Barry dismettere la torrefazione a Perugia, benché non sia stato dato un orizzonte temporale certo, motivazioni concrete e modalità operative"

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Nei mesi scorsi era stato annunciato da parte della multinazionale Barry Callebaut un investimento sull’impianto di Perugia pari a circa un milione e mezzo di euro. La direzione aziendale sembra però aver fatto dietrofront affermando che la nuova governance di Barry a livello europeo avrebbe deciso di non mantenere a Perugia impianti integrati di torrefazione per una questione legata alla sicurezza alimentare.

I lavoratori e le lavoratrici esprimono preoccupazione in merito a tale scelta. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Umbria 24.

La possibile chiusura della torrefazione di cacao Barry Callebaut a Perugia

PERUGIA – “L’impianto di torrefazione del cacao di Perugia non deve essere smantellato, esistono tutte le condizioni affinché a San Sisto si continui la storica esperienza della torrefazione”. È quanto scrivono in una nota le segreterie di Fai Cisl e Flai Cgil Umbria, insieme alla Rsu di Barry Callebaut del sito di San Sisto (Perugia), dopo l’ultimo incontro con la direzione aziendale circa il futuro dell’impianto di torrefazione.

“Nei primi anni 2000 – ricordano i sindacati – Nestlè aveva deciso la dismissione di questo impianto, ma nel 2007 Barry, con l’acquisizione del ramo d’azienda del cioccolato, aveva scommesso sulla sua valorizzazione, riavviando la torrefazione di cacao. Ad oggi San Sisto è uno degli stabilimenti in cui viene mantenuta la caratteristica di una filiera corta, che parte dalla materia prima e arriva alla trasformazione del cioccolato”.

Nei mesi scorsi, data la necessità evidente di manutenzione e su richiesta esplicita della Rsu, era stato annunciato da parte della multinazionale un investimento sull’impianto pari a circa un milione e mezzo di euro.

“Poi nell’ultimo incontro – scrivono ancora Flai, Fai e Rsu –  la direzione aziendale ci ha comunicato che la nuova governance di Barry a livello europeo avrebbe deciso di non mantenere nello stesso sito impianti integrati di torrefazione e trasformazione, per una questione di sicurezza alimentare. Pertanto c’è stato comunicato che a seguito di questa decisione è intenzione di Barry dismettere la torrefazione a Perugia, benché non sia stato dato un orizzonte temporale certo, motivazioni concrete e modalità operative”.

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