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La storia di una bevanda millenaria. Accomodiamoci per un bel tè …

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Dalla Corte
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MILANO – Per tutti gli appassionati di tè, proponiamo una breve storia della nascita di questa bevanda e della sua evoluzione millenaria.

Millenaria è una parola che può lasciarci increduli e a bocca aperta, ma la seconda bevanda più consumata al mondo ha veramente una storia antichissima; una storia che ha origini in Oriente, dove viene apprezzata per le sue proprietà medicinali e per la sua essenza rilassante.

Il suo effetto derivante dalla natura, in quanto vengono lavorate le foglie di Camelia Sinensis, può essere paragonato a quello del vino, poiché entrambe le piante tramandano tradizione e aroma della terra nella quale sono lavorate, ma mentre il vino ha un’essenza eccitante, il tè ha delle proprietà calmanti.

Secondo le leggende, il tè è stato scoperto dall’imperatore cinese Shen-Nung intorno al 2800 a.C. e narrano che l’imperatore in questione avesse l’abitudine di dormire sotto un albero e di bere acqua successivamente i suoi riposi; un giorno, dopo essersi svegliato, dei sudditi gli posero una ciotola d’acqua e mentre il loro sovrano stava bevendo, delle foglie dell’albero caddero nella ciotola.

L’imperatore si sentì immediatamente ristorato e dunque incoraggiò le persone del proprio popolo ad utilizzare la bevanda giornalmente ed a coltivare la pianta.

Successivamente è stato importato anche nei Paesi limitrofi grazie ad attività commerciali e si è diffuso rapidamente in luoghi come Giappone e Tibet.

Il Giappone e l’India godono di una tradizione culturale relativa al tè che in qualche modo intreccia la bevanda al Buddismo. Secondo la leggenda, infatti, il ventottesimo patriarca del buddismo ( Bodhidharma) si mise a meditare e si addormentò.

Il suo risveglio fu caratterizzato da una tremenda ira dovuta al fatto che aveva compiuto un voto per il quale gli era impossibile cedere al sonno, cioè la manifestazione della sua debolezza, e per punirsi, decise di tagliarsi le palpebre. Dove mise le proprie palpebre nacque la pianta del tè.

Per quanto riguarda la storia in Occidente, il tè fu portato in Europa per la prima volta dagli olandesi e l’Inghilterra fu il paese che maggiormente si appassionò alla bevanda, che all’epoca era ancora molto cara e accessibile solamente alla classe più ricca, la quale lo consumava anche per sottolineare il proprio status socioeconomico.

Con il trascorrere del tempo, anche gli inglesi cominciarono a commercializzare con i produttori di tè e riuscirono ad avere il monopolio di tutto il commercio in Oriente.

La caratteristica tradizione inglese di bere il tè alle cinque del pomeriggio nacque intorno al 1660 quando Caterina di Brianza regalò al proprio futuro sposo, Carlo II, del tè importato della Cina e cominciò a servirlo alle dame di corte e agli aristocratici.

Ben presto divenne una nuova usanza!

I suoi indiscussi effetti benefici sulla salute sono stati determinanti nella produzione e nel consumo del tè.

Ad oggi il suo utilizzo è ancora molto limitato e concentrato soprattutto nelle zone orientali dove si è sviluppato, ma esistono talmente tante categorie e sotto-categorie che non può non piacere.

Dunque il nostro consiglio è di berlo giornalmente e di concedersi un minuto in più per sé stessi

Jacopo Vesselli

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