giovedì 02 Maggio 2024
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Fipe in rosa. «Dove il ruolo delle donne è importante, tutto funziona meglio»

Il numero degli occupati nei bar e ristoranti si conferma in crescita. Un dato che vede protagonista anche la componente femminile. Infatti, secondo i dati, le donne costituiscono ad oggi il 52,3% degli occupati nel settore

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MILANO – La festa della donna: un’occasione in cui Fipe regala un’analisi incentrata sul lavoro femminile nel settore della ristorazione. Come si è evoluta questa figura all’interno di un ambiente più che altro riconosciuto come maschile?

La Festa delle donne si festeggia tra i fornelli stellati

Dunque, come sono le buone abitudini degli italiani? Sono in rosa. E mentre i ristoranti del Belpaese si preparano ad accogliere le tante clienti che ceneranno fuori casa l’8 marzo, Fipe vuole festeggiare tutte le donne che ogni giorno lavorano nei bar, nei ristoranti e nei locali lungo lo Stivale.

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Il numero degli occupati nei bar e ristoranti dello Stivale si conferma in crescita

Un incremento che vede protagonista anche la componente femminile. Infatti, secondo i dati dell’Ufficio Studi Fipe le donne costituiscono ad oggi il 52,3% degli occupati nel settore contro il 47,7% degli uomini.

Uno scenario in cui operano 394.435 lavoratrici dipendenti. Di cui 124.363 nei bar (il 31,5%), 183.632 nei ristoranti (il 46,6%) e 86.440 in altre tipologie di pubblico esercizio.

Il 30% delle lavoratrici ha un’età compresa tra i 20 e i 30 anni,

Poi seguite dalla fascia d’età 30-40 anni (il 23,4%), mentre il 20,7% ha un’età inferiore ai 20 anni. 

“Il lavoro resta la componente fondamentale per la produzione dei servizi di ristorazione. Gli ultimi dati ci consegnano un settore con un milione di addetti, in crescita rispetto all’anno precedente. – dichiara Antonella Zambelli. Presidente del Comitato “Fipe in rosa

– Il comparto dei pubblici esercizi conferma la propria capacità di creare lavoro. Anche nel contesto di congiunture difficili come quelle che abbiamo vissuto in questi anni.”

In aumento risulta soprattutto il lavoro dipendente

“E’ in questo ambito che le donne rivestono sicuramente un ruolo di primo piano. Il nostro settore conferma pertanto le sue caratteristiche di inclusione.

Considerando il fatto che ben il 77,3% delle occupate ha un contratto a tempo indeterminato. Mentre il 72% lavora part time contro un 28% di addette full time”.

Famiglia e lavoro messi insieme

“Sono tante le ragioni che rendono attrattive le nostre imprese da questo punto di vista – prosegue Antonella Zambelli.

– Sicuramente va ricordata la possibilità di conciliare i tempi familiari con quelli del lavoro. Grazie al frequente ricorso da parte delle imprese di formule di contratto part time.

Facendo in modo che l’attività professionale non impegni per l’intera giornata. A fronte della flessibilità che le imprese della ristorazione possono garantire non va dimenticato l’importante valore aggiunto portato dalle donne all’interno del nostro mondo.

Si parla di attenzione, qualità, cura del dettaglio. Poi di migliore gestione del servizio e della relazione con il cliente. È infatti noto che, nella maggioranza dei casi, nei contesti in cui il ruolo delle donne è importante, tutto funziona meglio.

Un concetto che credo si possa estendere non solo alla ristorazione, ma anche a molte altre attività”.

FONTEfipe.it
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