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TRIESTE – Ideato da Bazzara in collaborazione con Host Fiera Milano, Italian Coffee Experts Talks è il nuovo appuntamento di approfondimento che ha anticipato il Trieste Coffee Experts, il summit B2B di riferimento per il mondo del caffè, previsto per il 6 e 7 dicembre 2025.
Tra gli interventi, mediati da Andrea Bazzara, Head of Sales Department di Bazzara ed Event Director del Trieste Coffee Experts analizziamo oggi il punto di vista di tre protagonisti del comparto delle torrefazioni: Marco Schiavon, ceo di Caffè Borbone, Michele Monzini, amministratore di Bomocaf e Mokito e Ilaria Danesi, Responsabile degli Approvvigionamenti Danesi Caffè.
Come ricorda Andrea Bazzara: “I torrefattori rappresentano un segmento fondamentale, un vero e proprio termometro della filiera. Proprio per questo, in un momento tutt’altro che semplice, abbiamo deciso di dedicare loro uno spazio di confronto, creando un’occasione per unire le realtà da nord a sud attraverso il Think Tank Torrefattori, che si terrà durante le giornate del Trieste Coffee Experts 2025, a Trieste.”
Marco Schiavon
“Presentare il caffè napoletano significa rappresentare la modalità con cui facciamo il caffè in Italia, e in particolare a Napoli”, spiega Marco Schiavon, ceo di Caffè Borbone, ospite degli Italian Coffee Experts Talks.
“È il modo in cui guardiamo la materia prima, la selezioniamo, la misceliamo, la tostiamo. L’espresso è certamente la massima rappresentazione di questa tradizione, ma la sfida è saper raccontare non solo l’espresso, bensì la cultura del fare bene il caffè, in tutte le sue forme.”
Schiavon sottolinea come oggi il mondo del caffè sia sempre più variegato: “C’è chi lo beve lungo, corto o filtrato. La vera sapienza sta nel portare in ognuno di questi stili il nostro modo di intendere il caffè italiano e napoletano.”
Tra le principali traiettorie future, Schiavon individua il segmento del monoporzionato come area chiave:
“È un modo moderno di bere il caffè, ma deve essere anche sostenibile. La cialda è una grande opportunità: nel nostro caso è compostabile, fatta con doppio strato di carta e contiene sette grammi di caffè, per un espresso eccellente o un caffè lungo di grande qualità. Dopo l’uso può essere smaltita nell’organico di casa: è un prodotto straordinario.”
Schiavon guarda inoltre all’espansione internazionale: “L’Italia è il Paese con il maggior consumo pro capite di monoporzionato, ma l’obiettivo è esportare questa cultura nel mondo e credo che il monoporzionato sia un ottimo modo per farlo”.
Michele Monzini
Nel panorama del caffè italiano, il conto terzi rappresenta oggi una risorsa preziosa sia per i torrefattori emergenti sia per quelli già affermati che scelgono di esternalizzare parte della produzione.

Come spiega Michele Monzini, direttore di Mokito e Bomocaf, “il conto terzi può avere il suo spazio ed essere di contributo sia per i torrefattori emergenti che per quelli di lungo corso. Può servire a chi si approccia per la prima volta a questo mercato, ma anche ad aziende già strutturate che non hanno capacità produttiva sufficiente per alcune commesse o che stanno attraversando passaggi tecnologici importanti e decidono di esternalizzare la produzione.”
Monzini sottolinea come la collaborazione con una torrefazione esperta possa offrire un vantaggio concreto: “Chi tosta da lungo corso ha delle competenze che riesce a trasferire e utilizzare per sviluppare nuove miscele e nuovi prodotti, con profili di tostatura testati negli anni che rappresentano un valore aggiunto anche per chi si affaccia fin dall’inizio.”
Parlando di qualità, Monzini ribadisce l’importanza della costanza nel tempo: “La costanza è una delle specifiche fondamentali se si vuole offrire un prodotto di qualità. Ogni cliente ha esigenze differenti, ma quando sceglie una miscela si aspetta che il prodotto rimanga sempre lo stesso.” E aggiunge: “Per garantire questa continuità servono organizzazione e programmazione, perché solo così si riescono a mantenere stabili le miscele, i profili di tostatura e tutto ciò che contribuisce a un risultato costante.”
Infine, Monzini racconta alcune delle ultime novità in casa Mokito: “Le innovazioni non mancano mai. Oltre ai nuovi packaging per le linee di caffè in grani e macinato, quest’anno abbiamo sviluppato il Cold Brew in lattina. È un prodotto estratto a freddo per 12-18 ore, che poi viene confezionato e pastorizzato, garantendo una shelf life di dodici mesi.” Dopo un anno di sperimentazione, spiega, “siamo riusciti a realizzare tre miscele differenti per incontrare i gusti dei nuovi mercati, oggi più diffusi all’estero ma in crescita anche in Italia.”
Ilaria Danesi
Ilaria Danesi, Responsabile degli Approvvigionamenti di materia prima presso Danesi Caffè S.p.A., ha condiviso l’approccio dell’azienda nell’affrontare le attuali sfide del mercato del caffè, forte di una consolidata esperienza nel settore.

“I forti rincari delle materie prime – in particolare del caffè verde – sono stati gestiti con ponderazione. In alcuni casi abbiamo scelto di non procedere con l’aumento dei prezzi di vendita, preferendo consolidare relazioni di fiducia e affrontare le difficoltà insieme alla clientela. In altri, siamo stati costretti a trasferire parte dei costi, ma sempre supportando i nostri clienti attraverso il rafforzamento del servizio e politiche commerciali mirate, mantenendo invariata la qualità che da sempre ci contraddistingue.”
Il costante impegno di Danesi Caffè verso una produzione responsabile si concretizza da anni lungo tutta la filiera: dalla selezione accurata della materia prima alla promozione della filiera corta, dalla riduzione degli sprechi all’utilizzo di energie rinnovabili, fino al recupero della silverskin per la produzione di biocombustibili e all’adozione di veicoli elettrici per la distribuzione del caffè a Roma.
In linea con questa cultura della sostenibilità, Danesi Caffè ha presentato ad Host la nuova proposta della Linea Monorigine: un caffè dell’Honduras a emissioni zero, certificato Carbon Neutral in origine. Il programma garantisce l’analisi e la compensazione delle emissioni di CO₂ attraverso progetti di riforestazione mirati, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale delle coltivazioni.
La Monorigine Honduras è il frutto di una collaborazione virtuosa con un esportatore locale e con diverse famiglie di giovani produttori, che non solo coltivano caffè di alta qualità, ma anche speranza, impegno e visione per un futuro più equo e sostenibile. Questo progetto rappresenta per Danesi Caffè un esempio concreto di come l’attenzione all’ambiente possa andare di pari passo con il sostegno alle comunità locali e con la valorizzazione delle nuove generazioni che coltivano il caffè nel mondo.





















