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IN INDIA – Epidemia di suicidi tra agricoltori del caffè, emarginati dalle fluttuazioni mondiali del caffè

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MILANO – È epidemia di suicidi tra gli agricoltori indiani indebitati ed emarginati, secondo un nuovo studio della Cambridge University e dello University College London. Tassi di suicidi elevatissimi che si registrano nelle aree con il maggior numero di contadini oppressi dai debiti che si aggrappano a piccole aziende – con meno di un ettaro – e cercano di dedicarsi a colture di cotone e caffè, estremamente sensibili alle fluttuazioni dei prezzi mondiali.

Gli agricoltori che sono più a rischio possono essere divisi in tre categorie: quelli che coltivano caffè e cotone, quelli con aziende agricole marginali con meno di un ettaro di terreno e quelli con debiti da trecento o più rupie. Gli stati indiani in cui queste caratteristiche ricorrono più frequentemente sono quelli che hanno i tassi di suicidi più alti.

In realtà, tali caratteristiche rappresentano quasi il settantacinque per cento della variabilità dei suicidi a livello statale. La maggioranza dei contadini si uccide perché non può più mantenere economicamente la propria famiglia. Spesso anche le moglie seguono i mariti nell’infelice destino.

Il metodo più diffuso è l’ingestione dei pesticidi che causano paralisi muscolare e respiratoria rapida. Il Kerala è lo stato con il più alto tasso di suicidi maschili dell’India. Aree come Gujarat, in cui le colture sono gestite da aziende di grandi dimensioni, hanno tassi di suicidio bassi.

«La liberalizzazione dell’economia indiana è spesso associata alla crescita e all’ascesa dell’India come potenza economica e all’emergere delle ricche classi medie urbane» hanno spiegato gli autori su Globalisation and Health «ma ci si dimentica che oltre 833 milioni di persone, quasi il settanta per cento della popolazione indiana, vivono ancora nelle zone rurale.

La gran parte di questi abitanti rurali non ha beneficiato della crescita economica degli ultimi venti anni. In realtà la liberalizzazione ha portato ad una crisi del settore agricolo che ha spinto molti piccoli agricoltori in debito ad uccidersi». (AGI) Red/Pgi 191404 APR 14

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