mercoledì 10 Aprile 2024
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INDAGINE IN LOMBARDIA – Una pausa caffè in ufficio? Fa bene a dipendenti e superiori

Secondo un sondaggio promosso da Openjobmetis, staccare qualche minuto dall’ufficio o dal luogo abituale di lavoro è un toccasana

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DI MATTEO FONTANA*

“Staccare” qualche minuto dall’ufficio o dal luogo abituale di lavoro, per la tradizionale pausa caffè, migliora la qualità del proprio lavoro? Secondo l’83% dei partecipanti al sondaggio promosso dalla Openjobmetis, l’agenzia per il lavoro con sede a Gallarate, la risposta è favorevole.

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La pausa caffè insomma è fondamentale ed imprescindibile, se si vuole dare più slancio alla propria giornata professionale. Così la pensa la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani che hanno partecipato all’ultima sondaggio promosso dalla Openjobmetis, attraverso il proprio sito web.

Riposare la mente , riordinare le idee
L’agenzia gallaratese ha chiesto esplicitamente ai propri lettori se ritengono la pausa caffè importante; il plebiscito ha raggiunto l’83% di favorevoli.

La grande maggioranza degli oltre mille partecipanti al sondaggio ha sottolineano quanto sia importante “staccare” qualche minuto per riposare la mente, riordinare le idee e tornare in ufficio e sul luogo di lavoro con maggiore slancio, pronti a ricominciare.

Diversi studi scientifici hanno confermato l’importanza della pausa, come l’indagine coordinata da Lila Davachi del dipartimento di Psicologia della New York University, la quale evidenzia che «tutte le piccole pause che si riescono a prendere nel corso dell’attività lavorativa o di studio, favoriscono l’apprendimento e la memorizzazione di ciò che si è appena incamerato nel cervello».

Insomma pochi minuti di pausa sono in grado di far ricaricare le pile al lavoratore e allo studente, per poi riprendere la propria attività con maggiore profitto. Il sondaggio online condotto da Openjobmetis mette in evidenza anche altre curiosità nascoste nei dettagli dei quesiti posti.

Ad esempio, tra i favorevoli alla pausa caffè c’è un 50% che ritiene siano sufficienti soltanto cinque minuti di sosta per rigenerare la mente. C’è invece chi chiede di più, visto proprio il potere rigenerante del break mattutino e pomeridiano. Il 25% dei partecipanti al sondaggio è convinto che il valore della pausa «non è abbastanza riconosciuta dal datore di lavoro».

Tesi interessante perché se è vero che staccare qualche minuto aumenta la qualità del lavoro che una persona svolge, dovrebbe essere tutto interesse anche dei “capi” assecondare questa esigenza, puntando più sulla qualità che sulla quantità.

Ci sono poi gli ultras della pausa, ai quali un semplice caffè non basta; un 8% degli intervistati ha espresso un’esigenza più forte, affermando che «sarebbe bello potersi distrarre con un’attività più ricreativa in un spazio dedicato».

Da prendere in considerazione, come sempre, anche il rovescio della medaglia, quel 17% che non ritiene fondamentali e produttivi i momenti di relax durante la giornata lavorativa; per questa categoria di persone è preferibile l’opzione del «non perdere tempo per concludere prima il mio lavoro».

Più donne che uomini
«Il sondaggio – commentano da Openjobmetis – rivela in definitiva quanto i lavoratori italiani , da Varese a Catania, apprezzino e riconoscano il valore delle pause nelle dinamiche della quotidiana vita professionale».

Altro dato curioso, al sondaggio proposto dall’agenzia di Gallarate hanno partecipato più donne con il 73% che uomini, mentre l’83% dei partecipanti è composto da persone in possesso di un titolo di studio pari o superiore al diploma.

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