giovedì 10 Ottobre 2024

IMF compie 30 anni e pensa già ai prossimi: la festa a Occhiobello passa per le tostatrici e il caffè

L'emozione di questo primo traguardo raggiunto con determinazione e sacrificio è stata tangibile durante la giornata a porte - e cuori - aperti: IMF c'è, ma soprattutto ha intenzione di esserci sul lungo termine

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OCCHIOBELLO (Rovigo) – Entrare nello lo stabilimento IMF a Occhiobello, nella provincia di Rovigo, significa conoscere il cuore dell’azienda italiana leader di settore di macchine tostatrici e di impianti per la torrefazione del caffè e partecipare alla celebrazione dei suoi 30 anni di attività. Vuol dire far parte di un progetto imprenditoriale che ha successo e che spinge continuamente in avanti.

La festa partita da una cena stellata presso il Hotel Ristorante I Portici (1 Stella nella Guida Michelin Italia 2024) è stata l’occasione per tutti, italiani e stranieri – chi addirittura dalla Cina, chi da Londra, chi dalla Svizzera, chi dall’Arabia Saudita e dal Marocco, chi da Taiwan e chi dalla Germania – di esplorare il passato, il presente e il futuro di un settore che continua ad essere trainante per il made in Italy.

CIMBALI M2

Presenti all’apertura delle porte della sede produttiva, tutti i protagonisti che hanno reso IMF l’azienda di successo che è oggi

In prima fila naturalmente, Alessandro Garbin, socio nonché amministratore delegato (che ha iniziato la sua esperienza in IMF nel 2010) accompagnato da Roberto Pedini, sales coordinator business development e il dottor Giorgio Maria Mosca, area sales manager del brand.

IMF: una produzione che supera la prova del tempo

Un dettaglio delle tostatrici IMF (@coffeeandlucas @myMediastudio)

E lo si può toccar con mano proprio attraversando l’impianto produttivo, dove tutto sembra pronto ad entrare in funzione davanti agli occhi dei visitatori. Dal magazzino alla sala di montaggio, la filiera produttiva funziona sotto gli occhi degli ospiti fino al punto in cui i modelli vengono collaudati con la tostatura effettiva del caffè.

Tra modelli più industriali (RM30, RM60, RM120, RM240 e RM480) e quelli più artigianali (RM2, RM6 e RM15), si articola il racconto di questa impresa che nell’ultimo anno è cresciuta e si è evoluta, sia in termini di fatturato che sul piano dell’offerta prodotti (circa 16 milioni a gennaio 2024).

Un 2024 che promette ulteriori sviluppi, con l’acquisto di nuovi spazi dedicati alla produzione, investimenti nelle risorse umane e nel welfare aziendale con sempre l’obiettivo chiaro in mente: garantire il massimo del servizio al cliente.

Tutto questo grazie ai punti di forza dell’azienda in provincia di Rovigo: tostatrici all’avanguardia, personalizzazione degli impianti, gestione del processo di lavorazione del caffè – nello stesso impianto produttivo, un Coffee Lab dove si possono allenare tutti i sensi e conoscere la materia prima – , un affiancamento durante e nel post-vendita.

Il Coffee Lab dentro IMF
Il Coffee Lab dentro IMF

Il tutto reso possibile da un team efficiente e professionale formato da dipendenti che sentono di appartenere all’organismo costantemente in trasformazione che è IMF.

Dai luoghi di produzione sino agli uffici amministrativi dove la quota rosa si muove agilmente per sostenere IMF, la partecipazione e il coinvolgimento si respirano, si percepiscono nelle voci e nelle testimonianze di ciascun componente di questa realtà.

Parlando di numeri

Durante la presentazione dei risultati IMF (@coffeeandlucas @myMediastudio)

La crescita dal 1994 è stata commentata da Roberto Pedini, sales coordinator business development con queste parole “Gli ultimi dieci-dodici anni sono stati il massimo che l’azienda ha prodotto come crescita esponenziale” definendolo come “Quasi un miracolo imprenditoriale”.

Da 2 persone assunte a 50 unità impiegate, da 450 metri quadri a circa 3.500 – che non bastano ancora, perché la prospettiva è quella di ampliare ulteriormente lo spazio dedicato alla produzione e su cui sono stati installati 100 metri di pannelli fotovoltaici che oggi producono 33 kilowatt, un buon punto di inizio per andare verso una sempre maggiore sostenibilità energetica – da 400mila euro di fatturato ai 17 milioni previsti nel 2024.

Da una partenza tutta italiana ad un 60% di risultati all’estero, specialmente in Australia.

Scendendo nel dettaglio del parco macchine: circa il 18% dei ricavi deriva dalla vendita di tostatrici di piccole dimensioni (6-15 chili), un dato che ha registrato negli ultimi anni uno sviluppo interessante al punto da aver creato un’area apposita proprio per questi modelli – un segnale che le micro roastery stanno aumentando – per un totale di 35-40 esemplari all’anno con l’obiettivo di raggiungere a breve i 50-55.

In questi casi, ha raccontato Vladimiro Boschi, Controllo di gestione IMF, la possibilità di customizzare la propria tostatrice è una richiesta sempre più presente tra i clienti. Ed ecco che in mezzo alle finiture classiche, svettano i colori – una delle personalizzazioni più gettonata -.

Un modello personalizzato IMF
Un modello personalizzato IMF

Il core business IMF restano le macchine industriali (30-60-120 chili) per 30-35 unità in media all’anno, compresi almeno 15 modelli da 240-480 chili, spesso affiancati da una linea completa di sylos, con l’obiettivo di crescere ulteriormente

E a proposito di impiantistica, questa copre circa il 30% dei risultati. A completare il quadro la parte legata all’assistenza e agli interventi tecnici: obiettivo, spiega Roberto Pedini, quello di ampliare l’attuale percentuale circa del 12%, perché i servizi alla clientela sono fondamentali quanto l’offerta della fornitura.

Un aspetto che già durante la visita in azienda si può notare in via di sviluppo, dentro la stanza riservata al service da remoto con 4 addetti sempre disponibili per intervenire di fronte a qualsiasi problematica segnalata dai clienti in tutto il mondo.

Ma l’efficienza dell’azienda passa ovviamente e in particolare attraverso una sapiente gestione del personale che, come ha specificato Roberto Pedini, non è “Controllo delle persone, ma dei risultati”.

Tutta la squadra è affiatata e il welfare aziendale è al primo posto, così come testimonia chi ci entra in contatto quotidianamente, rafforzando lo spirito coeso, Vladimiro Boschi: con l’inserimento di bonus, la mensa, ambienti a prova di sicurezza e work flow funzionale.

E infine la parte sulle certificazioni: da quella di qualità ISO 9001 a quella che verrà ottenuta entro fine anno che riguarda la sostenibilità, la 141001, IMF è attenta a tutti i processi produttivi, dovendosi anche confrontare con diversi mercati ciascuno con le proprie regole per l’esportazione.

Tecnologia e sviluppo

Un reparto dedicato alla ricerca e sviluppo di nuove soluzioni sta attualmente studiando, rispondendo più che altro alle richieste presentate dagli stessi clienti che puntano a soluzioni integrate per migliorare l’aspetto qualitativo del caffè tenendo in considerazione parametri chimico-fisici del prodotto durante il processo di tostatura.

Le tostatrici IMF tostano tramite aria calda, per convezione e sono caratterizzate da un sistema di abbattimento delle emissioni integrato nella stessa macchina che utilizza un solo bruciatore: questo garantisce un risparmio energetico.

E poi c’è Vortex, brevetto IMF per la miscelazione e il completo controllo dell’aria di tostatura, di sistema di ri-circolo dell’aria e di software di gestione dell’intero ciclo di tostatura.

L’emozione di questo primo traguardo raggiunto con determinazione e sacrificio è stata tangibile durante la giornata a porte – e cuori – aperti: IMF c’è, ma soprattutto ha intenzione di esserci sul lungo termine, proponendo la sua identità in un comparto competitivo e che pone sempre nuove sfide.

Che IMF è prontissima a raccogliere.

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