mercoledì 10 Aprile 2024
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IL PUNTO DI VISTA DELL’ARCHITETTO Il MUMAC, Museo della macchina da caffè, può essere esaminato e giudicato in molti modi, eccone uno

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Già solo la parola fa pensare a qualcosa di avvolgente, caldo, aromatico, pronto, morbido, deciso .“Espresso” : un piacere rapido ed efficace. Ed il MuMac ne è la miglior rappresentazione.

Mumac: la celebrazione del caffè italiano

Nato per celebrare il centenario del Gruppo Cimbali, leader nel settore delle macchine da caffè. il Museo è l’esatta immagine architettonica di tutto ciò che ci si aspetta da un caffè.

Triestespresso

Sorprendente, con il suo “Rosso Cimbali” esterno

Avvolgente: con le curve sinuose del rivestimento; contenuto, quindi rapido da visitare. Un vero bon bon.

Il MuMac nasce dal recupero esemplare di un vecchio magazzino inserito nel contesto della sede storica del Gruppo Cimbali, nella zona industriale di Binasco (MI);

L’edificio esistente, dai tipici caratteri industriali, è stato maneggiato dallo studio Arkispazio (nella persona di Paolo Balzanelli in primis); che ne ha esaltato l’aspetto originario interno (richiamando l’eccellenza industriale di cui il museo è simbolo). L’ha avvolto, all’esterno, di un rivestimento curvilineo in doghe metalliche asimmetriche color rosso fuoco.

Al suo interno

Raccolta tutta la storia della macchina da caffè, dai primi rudimentali esemplari ottocenteschi alle più sofisticate tecnologie attuali. L’esposizione, permanente, rappresenta la collezione più ricca e completa a livello mondiale.

Il percorso espositivo

Guida il visitatore attraverso i decenni, caratterizzandone, ognuno, con riferimenti storici multisensoriali come grandi fotografie, sottofondi musicali e ricostruzioni di ambienti tipici.

Ne deriva non più solo un percorso ma uno stimolante viaggio attraverso la storia di uno dei fiori all’occhiello dell’industria italiana.

L’ingresso è luminoso e accogliente, con la pavimentazione in resina color (appunto) caffè.

Le sale si susseguono in ordine temporale; accolgono la metamorfosi della macchina da caffè lungo i decenni. I lucernari dell’edificio originario, in alcuni punti schermati da tele grezze al fine di creare un ambiente più intimo; lasciano filtrare una luce bianca, pura, naturale.

L’illuminazione esterna, invece, è delegata a 52 corpi luce; trovandosi a ridosso del rivestimento dal lato interno e puntando verso l’alto, accentuano l’energia della geometria della facciata e del suo forte colore rosso.

Il percorso interno si conclude, poi, in un nucleo di muratura rosso. (già curiosamente visibile dall’ingresso del museo e durante tutta la visita) All’interno del quale è alloggiata una macchina del caffè letteralmente esplosa, nella quale sono visibili tutti i componenti solitamente nascosti. 1.790 mq di luce, storia, creatività, energia, colore, orgoglio.

Prisca Cardani Morando

LA SCHEDA DELL’ARCHITETTO
Progettista: Arkispazio; luogo: Binasco, Milano, Italia; Anno di Realizzazione: 2012; superficie costruita: 1790 mq
Fonte: Archisquare

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