venerdì 25 Luglio 2025

Il barista cinese: una rivoluzione culturale nel mondo del caffè italiano

Passare dietro al bancone di un bar è stato per molti un salto culturale. E, soprattutto, un modo per uscire dall'angusta vita sociale, limitata alla famiglia e all'ambiente dei propri connazionali, che caratterizza spesso la vita degli immigrati cinesi. Ma il barista cinese è stato una rivoluzione culturale, se non uno shock, anche per gli italiani

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MILANO – L’universo dei bar cinesi visto – per una volta – nell’ottica dei media del paese del dragone. Un articolo di PostMag – supplemento del quotidiano cinese di lingua inglese South China Morning Post, a firma di Zhaoyin Feng – offre un interessante spaccato della realtà di Venezia, dove “la maggior parte dei locali attorno a Piazza San Marco sono gestiti da cinesi”.

Gli immigrati cinesi in Italia sono circa 310 mila, scrive l’articolo citando statistiche governative. La maggior parte di essi sono originari delle province di Zhejiang e Fujian e sono arrivati in Italia tra gli anni novanta e duemila.

Tradizionalmente, i cinesi, nel nostro paese, trovano lavoro nell’industria.

Passare dietro al bancone di un bar è stato per molti un salto culturale. E, soprattutto, un modo per uscire dall’angusta vita sociale, limitata alla famiglia e all’ambiente dei propri connazionali, che caratterizza spesso la vita degli immigrati cinesi.

Ma il barista cinese è stato una rivoluzione culturale, se non uno shock, anche per gli italiani. Soprattutto a partire dall’inizio del decennio trascorso, quando il fenomeno ha preso piede.

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