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Ice Futures Us – Produttori centro americani contro la riduzione dello sconto sui caffè brasiliani

La posizione dei paesi del centro America è contraria alle disposizioni Ice. Infatti, le condizioni più favorevoli farebbero lievitare gli stock certificati

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MILANO – Levata di scudi dei produttori centro americani contro la proposta riduzione dello sconto applicato dall’ Ice Futures Us sulle origini brasiliane.

Ice Futures Us contro i Produttori centro americani

Il direttore generale del Consiglio degli esportatori di caffè del Brasile (Cecafé) Guilherme Braga ha fatto un annuncio, la settimana scorsa.

Ha dichiarato così l’intenzione di richiedere formalmente alle autorità della borsa newyorchese l’applicazione di uno sconto inferiore a quello attuale (di 9 centesimi per libbra). Allo scopo di incentivare le contrattazioni degli arabica di produzione brasiliana.

Immediate le reazioni contrarie

Suscitate da parte dei responsabili delle principali entità associative dell’area centro americana, che temono ripercussioni negative sui prezzi; già ai minimi storici.

“Affosseranno il mercato – ha dichiarato il direttore generale dell’Istituto onduregno del caffè (Ihcafé) Victor Hugo Molina. Aggiungendo anche – ci mobiliteremo a difesa dei produttori di qualità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il vice direttore dell’Istituto del caffè della Costa Rica (Icafé) Edgar Rojas

 “Faremo fronte comune contro la riduzione dello sconto, che se applicato complicherebbe ulteriormente la situazione dei produttori”.

L’ammissione alla quotazione degli arabica lavati e semi lavati brasiliani è avvenuta a fine 2010. Con decorrenza dal contratto per scadenza marzo 2013.

La decisione dell’ Ice Futures Us

E’  arrivata dopo oltre un decennio di proposte e trattative duramente osteggiate dalle lobby latino americane.

Il suo impatto è stato sin qui pressoché nullo. Dal momento che non ci sono state ancora consegne sui primi due contratti andati a scadenza (marzo e maggio).

Secondo Cecafé è proprio l’entità elevata dello sconto a scoraggiare gli operatori. Almeno quelli che sono in grado di spuntare prezzi migliori attraverso i classici canali commerciali.

Opposta la posizione dei paesi del centro America

Secondo i quali condizioni più favorevoli farebbero lievitare gli stock certificati, con un ulteriore effetto depressivo sulle quotazioni.

I prezzi degli arabica

Hanno toccato venerdì i loro minimi da ottobre 2009. Il contratto principale (luglio) di New York ha chiuso a 127,25 centesimi, in calo di 280 punti sulla seduta precedente.

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