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MILANO – Per una svista di un nostro redattore, nel numero di Comunicaffè di venerdì 20 giugno 2025, abbiamo pubblicato erroneamente i prezzi dei futures degli arabica di giovedì 19 giugno, giornata in cui il mercato newyorchese era invece chiuso per la festività del Juneteenth. Le quotazioni riportate erano, in realtà, quelle della giornata precedente.
Il testo è stato rettificato nelle ore successive e integrato con le dovute precisazioni.
Ci scusiamo per l’inconveniente e ringraziamo tutti i lettori che hanno tempestivamente segnalato l’errore.
Passando alla giornata borsistica di venerdì, entrambi i mercati hanno proseguito la loro corsa al ribasso. Il contratto per scadenza settembre dell’Ice Arabica ha perso ulteriori 725 punti chiudendo a 315,05 centesimi, nuovo minimo dall’inizio del dicembre scorso.
Ancora perdite anche per i futures dell’Ice Robusta
Settembre ha lasciato sul campo, nell’ultima seduta della settimana, $150 terminando a 3.737 dollari, valore minimo ultimi 13 mesi.
Le scorte certificate della borsa di New York erano pari, sempre venerdì scorso, a 868.567 sacchi, in lieve crescita sui giorni precedenti. Brasile (265.729 sacchi) e Messico (207.905 sacchi) le principali origini.
Volumi simili per gli stock certificati dell’Ice Robusta, che ammontavano a 858.333 sacchi, alla data del 18 giugno. Le migliorate prospettive produttive contribuiscono a spingere i prezzi verso il basso.
Il nuovo raccolto brasiliano procede a buon ritmo e le previsioni meteo escludono, a breve, il rischio di gelate nella cintura del caffè.
L’andamento meteo in Vietnam appare favorevole e il regime delle precipitazioni nella norma. Tutti elementi che lasciano ben sperare in una ripresa produttiva nell’annata di raccolto che comincerà a ottobre.
Sullo sfondo, intanto, lo scenario geopolitico globale si fa sempre più teso, complesso e imprevedibile.