martedì 16 Aprile 2024
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I fazendeiros brasiliani non vogliono vendere e i prezzi tornano a salire

Il rally degli arabica è dovuto, in primo luogo, alla perdurante ritrosia dei produttori brasiliani a vendere, a causa dei prezzi ritenuti troppo bassi. Tale comportamento è rispecchiato anche dai dati Cecafé sull’export brasiliano di settembre, che hanno registrato un’imprevista battuta d’arresto. Nella prima settimana di ottobre, le migliorate condizioni meteorologiche in Brasile avevano fatto scattare le liquidazioni spingendo i prezzi degli arabica ai minimi degli ultimi 9 mesi, nella seduta di giovedì 5 ottobre

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MILANO – Settimana in ripresa per i prezzi del caffè, in particolare all’Ice Arabica, che inanella quattro sedute consecutive in territorio positivo e vola ai massimi delle ultime tre settimane e mezzo. La borsa newyorchese ha chiuso invariata nella seduta di lunedì 9 ottobre, ma a partire dal giorno successivo ha assunto un andamento positivo, che si è accentuato nella seduta di venerdì 13 ottobre, quando il contratto per scadenza dicembre ha guadagnato il 3,75% volando a 154,90 centesimi, dopo aver toccato in corso di contrattazione un massimo di 155,65.

Era dall’inizio della terza decade di settembre, che il benchmark non si spingeva in queste aree di prezzo.

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Londra imita New York, ma i rialzi sono più contenuti. Anche l’Ice Robusta registra infatti quattro chiusure consecutive in nero.

I guadagni maggiori si sono avuti, come dall’altra parte dell’oceano, nella seduta di venerdì, quando il contratto per scadenza novembre si è rivalutato di 28 dollari, risalendo a 2.388, molto al di sotto comunque dei massimi di inizio mese.

Il rally degli arabica è dovuto, in primo luogo, alla perdurante ritrosia dei produttori brasiliani a vendere, a causa dei prezzi ritenuti troppo bassi.

Una postura, quella di fazendeiros, rispecchiata anche dati Cecafé sull’export brasiliano di settembre, che hanno registrato un’imprevista battuta d’arresto.

Nella prima settimana di ottobre, le migliorate condizioni meteorologiche in Brasile avevano fatto scattare le liquidazioni spingendo i prezzi degli arabica ai minimi degli ultimi 9 mesi, giovedì 5 ottobre.

Londra ha proseguito la sua discesa sino a lunedì 9 ottobre, quando ha toccato i suoi minimi da aprile.

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