venerdì 12 Aprile 2024
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“I bicchierini per espresso e tè rilasciano microplastiche nelle bevande”, parola della scienza

Se per consumare tè o caffè bollenti ci si dovesse impiegare un tempo pari o superiore a 15 minuti, è bene prendere consapevolezza di quanto segue. Gli strati di microplastica dei contenitori tendono infatti a degradarsi con il conseguente rilascio di particelle, stimato nell’ordine di 25.000. È pur vero che si tratta di particelle dell’ordine di grandezza di micron

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MILANO – Nella condizione attuale dove i bar sopravvivono (o almeno ci provano) attraverso il delivery e l’asporto, ecco che i bicchierini di plastica per trasportare le bevande calde non sono più una prerogativa del Vending. Sostituita la tazzina in vetro e in ceramica, adesso chi vuole prendersi un caffè al bar deve farlo in contenitori monouso, spesso proprio di plastica. Ma cosa ha scoperto la scienza rispetto a questi articoli? Purtroppo non buone notizie: leggiamo i dettagli dal sito proiezionidiborsa.it.

Bicchierini di plastica, ecco cosa dice lo studio

A fare da apripista alla rivelazione è stato uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Hazardous Materials. I ricercatori che sono dietro alla scoperta appartengono all’Indian Institute of Technology (IIT) a Kharagpur. L’oggetto principale su cui si è concentrato lo studio il seguente. Ovvero la capacità di resistenza dei bicchieri di plastica o contenenti microplastiche quando al loro interno si trovano delle bevande calde per un prolungato lasso di tempo.

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La soglia limite

Se per consumare tè o caffè bollenti ci si dovesse impiegare un tempo pari o superiore a 15 minuti, è bene prendere consapevolezza di quanto segue. Gli strati di microplastica dei contenitori tendono infatti a degradarsi con il conseguente rilascio di particelle, stimato nell’ordine di 25.000. È pur vero che si tratta di particelle dell’ordine di grandezza di micron. Comunque si va sempre incontro a fenomeni di migrazione di microplastiche dal contenitore alla bevanda. Una migrazione dalla quale non sembrano essere esenti nemmeno i bicchierini di carta, in quanto comunque rivestiti da una pellicola in plastica.

Cosa ha rivelato la scienza su tè e caffè caldi contenuti in bicchieri di carta

Le microplastiche, sono sempre i ricercatori a rilevare, fanno pure da agenti trasportatori di elementi contaminanti. Si intendono per tali gli ioni, i metalli pesanti tossici come palladio, cromo e cadmio. Per cui, in caso d’ingestione ricorrente e regolare, si potrebbero verificare effetti dannosi per la salute. Allo stato della ricerca, sarebbe quindi preferibile fare uno sforzo in più. Quando si può, sarebbe quindi meglio evitare l’assunzione di bevande molto calde contenute in bicchierini o tazzine monouso contenenti plastica.

Tutti articoli molto apprezzati quanto a praticità, ma a questo punto ben poco apprezzabili in fatto di salubrità dei componenti, in presenza di bevande molto calde. È pur vero però che affinché si verifichi la migrazione delle microplastiche verso le bevande, occorre che passi una buona decina di minuti. Quindi, se proprio non si potesse fare a meno di ricorrere all’uso di bevande calde in contenitori con plastica, meglio ridurre al minimo i tempi di conservazione e consumo.

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