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Host Milano si presenta a Napoli e punta su ristorazione e possibilità di crescita

Presentata a Napoli una ricerca MET Bocconi dedicata al settore in regione: i prodotti a denominazione di origine e la fama di meta enogastronomica trainano la ristorazione di qualità in Campania, con 258 ristoranti censiti nelle guide più famose. Dal 20 al 24 ottobre il settore al centro di HostMilano, manifestazione internazionale dedicata all’ospitalità professionale

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NAPOLI – Host Milano è stato coinvolto lunedì 25 settembre nel capoluogo partenopeo. Si è svolto qui, infatti, l’incontro “L’ospitalità incontra il Business – Dal Sud al Nord alla ricerca di eccellenze”. Organizzato da APCI, Associazione Professionale Cuochi Italiani, e Fiera Milano.

Host Milano trova spazio a Napoli

Proprio in questa occasione è stata presentata HostMilano. La principale manifestazione dedicata al mondo della ristorazione e dell’hotellerie. Si è approfondito l’impatto del settore Ho.Re.Ca. nei paesi del Sud Italia.

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La giornata ha visto la partecipazione di Nino Daniele, Assessore a Cultura e Turismo del Comune di Napoli. Poi di Sonia Re, direttore generale APCI; e ancora di Simona Greco, Exhibition Director di Host e BIT, Magda Antonioli, direttrice del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi; Sal De Riso, pasticcere Maestro AMPI, Alfonso Iaccarino, chef del Don Alfonso e Roberto Carcangiu, presidente APCI.

Afferma Nino Daniele

“Per il nostro Paese la ristorazione è stato un asset fondamentale negli anni di crisi e in particolare per Napoli. Ha visto un aumento del 49% di turisti nel 2016. Anno in cui a livello nazionale è aumentato del 6%, secondo i dati della Banca d’Italia. In questo settore la tecnologia, che oggi garantisce il buon vivere, si è messa al servizio di antichi saperi; realizzando le due sfide del futuro: progresso tecnologico e sostenibilità”.

LA RISTORAZIONE IN CAMPANIA: CUORE E PROFESSIONALITA TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Secondo i dati di MET Bocconi, se la tecnologia guida le nuove generazioni, qualità e tradizione rimangono centrali in modo trasversale ai target. Un interessante caso studio è quello di Napoli e della Campania.

Con le sue oltre 30mila imprese attive, la Campania è terza nel settore dei servizi di ristorazione. Così come per la popolazione (terza regione più popolata dopo Lombardia e Lazio).

Il settore è cresciuto nell’ultimo triennio

Si parla di un aumento di poco meno del 2,5% annuo. Le imprese campane della ristorazione rappresentano circa il 10% del totale nazionale (Fonte: FIPE 2016).

Senza contare prodotti iconici come pasta o pizza. (per cui recentemente è stata avanzata anche una candidatura a patrimonio dell’umanità). La tradizione gastronomica campana è particolarmente ricca e ben riconoscibile.

Numerose poi sono le produzioni che possono vantare una denominazione di origine (DOP, IGP, STG); altrettanti i piatti conosciuti ed imitati in ogni parte del mondo; questo contribuisce a caratterizzare ulteriormente il territorio e a rafforzare la reputazione della Campania. Anche a livello internazionale, tanto in campo agroalimentare, quanto come meta di turismo enogastronomico.

Ristorazione meridionale sinonimo di qualità

Lo conferma anche la presenza di locali campani nelle tre guide più autorevoli. Guida Michelin, I Ristoranti d’Italia di Espresso e Ristoranti d’Italia di Gambero Rosso.

Sugli 8.804 ristoranti censiti in Campania da FIPE sono 258 i locali citati. 59 in tutti e 3 i volumi, 59 solo su Michelin, 47 solo su Gambero Rosso e 44 su Espresso. Michelin è la guida che ne annovera il maggior numero (146, pari al 56,6%). Di poco inferiori le altre due (Gambero Rosso 55,1%) ed Espresso 51,2%).

Rispetto alla precedente indagine EBNT-FIPE del 2010 il numero complessivo di locali menzionati è rimasto pressoché stabile. (256 quelli rilevati in precedenza). Sono 76 (pari al 29,5% di quelli considerati) i ristoranti che hanno ricevuto un riconoscimento da almeno una delle guide. Invece 33 (il 12,8%) hanno ricevuto un riconoscimento da tutte e tre le testate.

I ristoranti di qualità sono presenti in tutte le province campane

Si coferma la maggiore rilevanza di concept e prodotto offerto rispetto alla location. Ma si notano quattro aree dove questi si concentrano. Le isole (Ischia, seguita da Capri e quindi Procida, oltre il 15,5%); seguite a pari merito dalla città di Napoli e dalla Costiera Amalfitana. Con il 14,3% e quindi dalla Costiera Sorrentina (12,4%).

Nonostante la maggioranza sia costituita da ristoranti è interessante notare altre tipologie di locali; in particolare trattorie e pizzerie.

Il forte legame con tradizione e territorio si nota anche nei menu

Il 21,7% dei locali presentati offre infatti una cucina di tipo classico ed un altro 20,5% piatti della cucina campana.

A cui vanno poi aggiunti un altro 20,5% di locali che presentano un menu in prevalenza a base di pesce; poi un altro 14,7% che presenta una carta con piatti di cucina italiana.

LA RISTORAZIONE IN ITALIA: PROSPETTIVE DI CRESCITA

In generale – sempre secondo i dati presentati a Napoli – gli italiani mangiano sempre più fuori casa; oltre un terzo della spesa alimentare delle famiglie, circa il 35% pari a 75 miliardi di euro.

Un dato che, a differenza dei consumi domestici, è rimasto stabile durante la crisi. Ha ricominciato a crescere negli ultimi tre anni. E che si riflette nella densità unica al mondo delle imprese di ristorazione in Italia. Sono oltre 325 mila. Per oltre la metà (53,1%) ristoranti ma anche attività di ristorazione mobile; a conferma della crescita del fenomeno street food.

A sua volta, il 64,3% di questi ultimi sono attività con somministrazione, pari a circa 111 mila imprese.

La regione che concentra più ristoranti è la Lombardia (13.9%). Seguita da Lazio (11.3%) e Campania (9,3%). Podio che si ripete anche nello street food.

Il settore del “fuori casa”

Anche nel fuori casa, come nell’imprenditoria italiana in generale, dominano le PMI. Il numero medio di dipendenti è 5,6 per un totale di 376 mila dipendenti (Fonte: FIPE, 2016).

Nel contesto europeo l’ospitalità italiana riveste un ruolo di primo piano. Con circa 51 miliardi di euro nel 2014. Di cui il 40% riconducibile ai soli ristoranti. Le imprese italiane rappresentano da sole quasi un settimo di tutto il fatturato del settore nella UE-28 (375 miliardi); più di un decimo di tutto il valore aggiunto (18 miliardi di euro su 152), il 37,4% dovuto ai ristoranti.

In Italia il settore è complessivamente cresciuto nel quinquennio 2008-2014. Inoltre le stime per il 2015 sono di un ulteriore aumento del 2,8% (Fonte: elaborazioni su dati Eurostat, 2016).

HOST MILANO 2017

Host Milano è la manifestazione internazionale dell’ospitalità professionale. Al via da venerdì 20 a martedì 24 ottobre con la 40esima edizione. Una manifestazione che nel corso degli anni è diventata leader mondiale per le filiere Ho.Re.Ca., foodservice, retail, GDO e hôtellerie. A Fieramilano saranno esposte le ultime soluzioni in fatto di macchinari, materie prime; semilavorati, servizi, ma anche nuove tendenze.

La manifestazione si svolge su cinque giorni ed è organizzata in tre macro-aree. Ristorazione professionale con Pane, Pizza e Pasta; Caffè Tea con Bar, macchine da caffè e vending e Gelato Pasticceria; Arredo, Tecnologia e Tavola.

Per la prima volta quest’anno, per permettere ai visitatori di toccare con mano le mille sfaccettature della parola ibridazione, gelato pasticceria e caffè. Ai padiglioni 10 e 14 – saranno unite idealmente e fisicamente da The Experience Gallery.

Ponte di collegamento ma anche luogo a sé. Pensato per offrire a chi l’attraverserà un percorso all’insegna dei cinque sensi. Capace di mettere in contatto i mondi del Gelato Pastry e del Caffè.

A un mese dal taglio del nastro

Ecco i numeri di HostMilano. Parlano già di un successo rispetto alla passata edizione. In totale, infatti, sono 2.081 le aziende che hanno confermato la propria presenza, di cui 1.255 italiane (60,3%) e 826 estere (39,7%, in crescita dell’11% rispetto alla scorsa edizione) in rappresentanza di 51 Paesi.

Cifre che indicano una crescita generalizzata della manifestazione rispetto all’edizione 2015, chiusasi con 2.010 aziende. Provenienti da tutto il mondo saranno anche gli hosted buyer.

Selezionati grazie al crescente investimento sulla profilazione e alla collaborazione sempre più stretta con ITA – Italian Trade Agency: si tratta di più di 1.500 buyer in arrivo da Europa (10%), Mediterraneo (6%), Medio Oriente (15%), Nord America (23%), Centro e Sud America (8%), Russia (18%), Sudafrica (1%), Asia e Oceania (19%).

Sono inoltre più di 500 gli eventi previsti tra workshop, occasioni di formazione, tavole rotonde e show-cooking per la 40esima edizione di HostMilano – International Hospitality Exhibition.

Un’opportunità da non perdere considerato che tutti gli eventi, supervisionati da HostMilano, potranno essere seguiti liberamente dai visitatori professionali. Indipendentemente dal settore di appartenenza, e avranno come oggetto i temi “caldi” del momento.

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