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Greensan Limited: la nuova fabbrica italiana di compounding di biopolimeri

In particolare, la società intende specializzarsi nella formulazione di biopolimeri termoplastici per applicazioni di packaging flessibile (film) e rigido (stampaggio e termoformatura) con proprietà barriera all’ossigeno, alla CO2 e al vapor acqueo, destinati ai settori alimentare e farmaceutico

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MILANO – Novità per un’azienda che, a discapito del nome, è interamente italiana: la Greensan Limited, che si occupa di metter sul mercato i compound biobased tra cui gli scarti di caffè, per conto della canadese Competitive Green Technologies, ha deciso di voler intraprendere la strada della produzione. Leggiamo i dettagli di questo passaggio importante dal sito polimerica.it.

Greensan Limited è una società italiana fondata alla fine del 2017

Per commercializzare in Italia i compound biobased (a base di scarti vegetali quali caffè, cacao, granaglie), biodegradabili e compostabili della canadese Competitive Green Technologies (CGT), oltre ad essere distributore ufficiale in Europa dei polimeri PBAT-PBS della Xinjian Blue Ridge Tunhe Polyester. In questi giorni, la società ha annunciato l’intenzione di passare dalla distribuzione alla produzione, avviando l’anno prossimo in Nord Italia un impianto di compoundazione, che opererà su licenza CGT in esclusiva per il mercato europeo.

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In particolare, la società intende specializzarsi nella formulazione di biopolimeri termoplastici per applicazioni di packaging flessibile (film) e rigido (stampaggio e termoformatura) con proprietà barriera all’ossigeno, alla CO2 e al vapor acqueo, destinati ai settori alimentare e farmaceutico.

In attesa dell’avvio della nuova linea, il materiale verrà fornito dal Canada attraverso due hub logistici, uno a Genova (già operativo) e l’altro nel Sud Italia

L’obiettivo – afferma Francesco Mastrandrea, CEO e Managing Director dell’azienda italiana – è combinare la conoscenza del mercato di Greensan Limited – che da settembre vede la collaborazione di Cino Serrao, con esperienza di 45 anni nel settore delle materie plastiche – con il know-how tecnologico del partner canadese, le certificazioni per il contatto con alimenti già ottenute e una linea di prodotti “consolidata, qualificata e in fase di omologazione presso alcuni clienti strategici”.

“CGT – spiega Cino Serrao, vice presidente di Greensan Limited – possiede un impianto produttivo da 160 mila tonnellate annue, ma vantiamo anche una consolidata partnership con il produttore cinese Shenzhen Yanfa Technology, che ha una capacità di 35 mila tonnellate all’anno, e con la IMB di Benevento”.

“Una volta raggiunta la massa critica necessaria – aggiunge Mastrandrea – intendiamo quotarci all’AIM di Borsa Italiana, allo scopo di raccogliere capitali freschi destinati all’ampliamento della ricerca e dell’innovazione orientata allo sviluppo di nuovi polimeri, tecniche di lavorazione e joint-venture nel settore della chimica verde”.
Tra i progetti già annunciati dall’azienda c’è la costruzione di un impianto in Svizzera per la produzione di masterbatch nero biobased, alternativo al carbon black, anche in questo caso su licenza CGT.

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