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Presso la Toyota Woven City, la piccola città sperimentale di Toyota in Giappone dove gli inventori possono testare la sostenibilità dei propri prodotti, è apparso un distributore automatico completamente anonimo, chiamato Haku, che in giapponese significa appunto bianco: una macchinetta sbrandizzata. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Sabina Rodi per Italia Oggi.
La vending machine senza brand
SUSONO – Altro che macchinette per il caffè e distributori di bevande calde e fredde un po’ anonimi da cui approvvigionarsi di fretta, magari in luoghi di transito come stazioni o aeroporti. I distributori automatici rappresentano ormai uno degli strumenti di marketing più smart e efficaci per aumentare la visibilità dei brand e generare vendite, grazie alla personalizzazione del design, all’uso dei social media, delle app mobili e dei programmi fedeltà che creano coinvolgimento dei clienti.
Sono considerati indispensabili per introdurre strategie come il guerrilla marketing e le promozioni stagionali. I marchi sfruttano i dati per personalizzare l’offerta e migliorare l’esperienza del cliente, la brand awareness e anche la produttività.
Tanto che anche in Italia il settore del retail ha iniziato a investire sulle vending machine con convinzione. Le aziende produttrici propongono, peraltro, costantemente innovazioni tecnologiche, come i pagamenti contactless, e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere anche in questo settore.
Ha destato stupore, quindi, la notizia che arriva dal Giappone dove DyDo Drinco (gruppo noto per il suo business delle bevande e per i suoi prodotti farmaceutici e alimentari) sta collaudando in questi giorni al Toyota Woven City, la piccola città sperimentale di Toyota dove gli inventori possono testare la sostenibilità dei propri prodotti, un distributore automatico completamente anonimo, chiamato Haku, che in giapponese significa appunto “bianco”. Una sorta di macchinetta “sbrandizzata”.
Non ci sono display e pulsanti per l’inserimento delle monete, al loro posto c’è una superficie bianca e piatta. “La parte frontale” spiega Japan Today “è in realtà uno schermo che può visualizzare immagini o video facilmente modificabili per adattarsi a qualsiasi ambiente e momento. Questo significa che può assumere sobrie tonalità di legno in un sito storico o vivaci colori al neon per distinguersi tra tutte le macchine in una sala giochi”.
Le bevande si acquistano scansionando un Qr code con lo smartphone, che apre un menu di prodotti disponibili sullo schermo del dispositivo e consente l’acquisto digitale, non è possibile pagare in contanti.
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