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Foodini, 1° tiramisù stampato in 3D

"Foodini è uno strumento da cucina che permette di scegliere una stampa inserendo i propri ingredienti (non costringiamo mai le persone a comprare capsule di cibo ma è possibile usare i propri ingredienti freschi). Poi, molto semplicemente, si preme "print!" e Foodini dà quindi forma alla stampa e combina automaticamente gli ingredienti come richiesto."

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MILANO – Foodini ha presentato, in occasione della Tiramisù World Cup, il primo tiramisù realizzato con una stampante 3D. Foodini è la stampante digitale 3D dedicata esclusivamente al mondo della gastronomia. Foodini è adatta a tutti i tipi di pietanze, sia dolci che salate. Si stima che questa tecnologia diventerà un elettrodomestico comune tra i dieci e i quindici anni di distanza. Riportiamo di seguito l’intervista a Lynette Kucsma, co-founder & cmo per Foodini, di Claudia Concas per il magazine Fine Dining Lovers.

La stampante 3D dedicata al mondo della gastronomia

MILANO – È stato presentato in occasione della Tiramisù World Cup il primo tiramisù realizzato interamente con una stampante 3D. L’opera è di Foodini, la stampante digitale in 3D interamente dedicata al mondo della gastronomia.

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Ideata da Natural Machines a Barcellona, per merito del ceo Emilio Sepulveda e di Lynette Kucsma, co-founder & cmo, questa stampante riceve le ricette a distanza e ne realizza la riproduzione tridimensionale.

Abbiamo intervistato Lynette Kucsma che ci ha raccontato come funziona Foodini e a chi potrà essere utile anche nel mondo dell’alta gastronomia.

Come funziona Foodini?

“Foodini è uno strumento da cucina che permette di scegliere una stampa inserendo i propri ingredienti (non costringiamo mai le persone a comprare capsule di cibo ma è possibile usare i propri ingredienti freschi). Poi, molto semplicemente, si preme “print!” e Foodini dà quindi forma alla stampa e combina automaticamente gli ingredienti come richiesto.”

Foodini è adatta solo per la pasticceria o anche per altri settori gastronomici?

“È adatta a tutti i tipi di alimenti, sia dolci che salati. Abbiamo clienti che sono in pasticceria e in altri settori della gastronomia. Abbiamo anche clienti in tutto il mondo in ristoranti, servizi di ristorazione, produttori di alimenti, istituti di istruzione e ricerca, aziende di nutrizione e salute, ospedali e molte altre realtà che hanno a che fare con il cibo.”

In che modo questo sistema aiuterà il mondo della pasticceria?

“Alcuni prodotti di pasticceria possono essere prodotti su richiesta anche in singole quantità, evitando così il problema di fare troppo prodotto che porta allo spreco di cibo con articoli invenduti.

Così si evita anche il problema dei ricavi persi per articoli invenduti prima della fine della giornata. I nostri clienti ottengono un rapido roi (ritorno sull’investimento) attraverso l’automazione e nuove proposte di servizi da offrire ai loro consumatori come i dolci personalizzati fatti su richiesta ad esempio.”

Da quale esigenza è nato questo progetto? Quali difficoltà, se ce ne sono, avete trovato nella sua realizzazione?

“La nostra azienda è nata da un bisogno. Avevamo un amico che possedeva un panificio vegano che si stava espandendo, ma il costo era diventato proibitivo a causa dei costi di produzione e distribuzione.

Così è nata l’idea di un mini impianto di produzione alimentare. Le stampanti 3D in generale sono sistemi di produzione localizzati, quindi una stampante alimentare 3D era la soluzione.

Come per tutti i nuovi prodotti, abbiamo naturalmente avuto alcune difficoltà nel portare Foodini sul mercato: la macchina doveva essere progettata specificamente per lavorare con il cibo e sicura per gli alimenti.

Così dopo diversi anni di prototipi e prove di mercato, Foodini è diventata disponibile in tutto il mondo ed è un apparecchio da cucina certificato FCC e CE adatto a soddisfare gli standard di salute, sicurezza e protezione ambientale.”

Sarà difficile convincere i pasticceri più tradizionali a usare Foodini?

“No, se si pensa che Foodini come un elettrodomestico da cucina, cosa che appunto è. Se uno chef usa un fornello, un forno, un robot da cucina per fare impasti, un frullatore per fare creme eccetera, quella persona sta semplicemente usando elettrodomestici da cucina per preparare il cibo.

Una stampante alimentare 3D è un elettrodomestico da cucina. Ma naturalmente, questo è una novità quindi ci vorrà del tempo per diventare un elettrodomestico da cucina comune, cosa che crediamo sarà un giorno non troppo lontano.”

Quanto tempo ci vorrà prima di poter vedere Foodini nelle pasticcerie come un elettrodomestico comune?

“Stimiamo 10-15 anni. Non dimenticate che ci sono voluti più di 30 anni perché il microonde diventasse un elettrodomestico comune in cucina. E le macchine da caffè che sono così comuni oggi, ma quella tecnologia è nata negli anni ’70 e non è diventata comune fino a decenni dopo.”

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