martedì 19 Marzo 2024
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Bere il caffè in una bolla di plastica contro il Covid: succede in un bar di Ferrara

"Queste tensostrutture – spiega il titolare Baroni – sono facilmente montabili in poco tempo e permettono ai pubblici esercizi di ovviare al problema degli spazi. Attualmente abbiamo una distesa di diciassette tavolini però, avviandoci verso l’irrigidimento delle temperature e la brutta stagione, non potremo più sfruttarli. Non volendo installare la classica distesa con il plexiglass e la copertura, abbiamo pensato a questa soluzione"

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FERRARA – Il plexiglass sembrava già la frontiera del futuro per molti bar a prova di Covid: una scelta un po’ deprimente per alcuni e che però ha risolto spesso alcuni problemi logistici all’interno dei locali. Ma l’ingegno umano non si esaurisce qui e produce un’evoluzione: al Fuggy Mug il caffè si beve dentro ad una bolla entro cui posizionarsi per consumare al tavolo. Leggiamo la notizia da ilrestodelcarlino.it.

Fuggy Mug: la nuova frontiera delle distese dei bar potrebbe partire dalle bolle di plastica

Per la verità, l’idea di installare queste specie di mini igloo plastificati all’interno dei quali consumare aperitivi e caffè è già piuttosto in voga nelle grandi città europee e non solo. Da Amsterdam a New York, passando per Londra. Lo spunto l’ha colto il ‘Foggy Mug’, il bar di Guido Baroni. Ancora non c’è nulla di ufficiale “perché aspettiamo il via libera di amministrazione e Soprintendenza” ma l’idea potrebbe essere innovativa e risolvere parzialmente i problemi legati al contingentamento degli spazi, nel solco di quanto prevede il nuovo Dpcm.

Un dispositivo di sicurezza alternativo

“Queste tensostrutture – spiega Baroni – sono facilmente montabili in poco tempo e permettono ai pubblici esercizi di ovviare al problema degli spazi. Attualmente abbiamo una distesa di diciassette tavolini però, avviandoci verso l’irrigidimento delle temperature e la brutta stagione, non potremo più sfruttarli. Non volendo installare la classica distesa con il plexiglass e la copertura, abbiamo pensato a questa soluzione”. Che peraltro, come osserva il titolare del bar, “è poco invasiva ma allo stesso tempo è innovativa”. L’idea di Baroni è quella di installarne sei lungo il lato della piazza Cortevecchia lungo il quale ora sono distribuiti i tavolini.

 

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