giovedì 11 Aprile 2024
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Fipe condanna i maltrattamenti alla lavoratrice che chiedeva la retribuzione a Soverato

Se le indagini delle Forze dell’ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio Fipe ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore

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ROMA – Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei pubblici esercizi, esprime con questa nota piena disapprovazione e unanime condanna della categoria per quanto è stato riferito accadere in uno stabilimento balneare di Soverato, in Calabria, dove una giovane lavoratrice di origine nigeriana, che chiedeva informazioni sul pagamento della sua retribuzione, è stata insultata, intimidita e maltrattata dal titolare dell’attività stessa.

Il gesto di solidarietà di Fipe

Se le indagini delle Forze dell’ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio Fipe – la più grande rappresentanza del settore, firmataria del Contratto collettivo del lavoro più utilizzato dalla ristorazione e dai locali pubblici italiani – ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore.

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Si tratta certamente di un gesto simbolico di solidarietà verso una donna lesa nella sua dignità personale, ma vuole essere anche un modo per tutelare la reputazione e l’immagine di un’intera categoria, che crede nel valore del lavoro, nell’equa retribuzione dei propri collaboratori e nella valorizzazione delle competenze e delle qualità dei propri dipendenti, come professionisti e come persone.

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