giovedì 03 Ottobre 2024

Allarme Fipe Confcommercio Catania – Liberalizzazioni, bar e pasticcerie

Si è creato è un mondo parallelo della somministrazione non autorizzata, che opera senza l’autorizzazione al consumo sul posto e senza licenza per l’occupazione di suolo pubblico

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CATANIA – C’è grande preoccupazione tra i gestori di bar e pasticcerie. Ci si mette pure la concorrenza dei panificatori. Si, perché, da un po’ di tempo, denuncia la categoria, a preparare pizzette e arancini, ma anche torte e dolci vari, si sono messi pure loro, i panettieri. Hanno allargato la loro offerta affiancando al pane e ai suoi derivati la tavola calda e la pasticceria.

Panificatori diversificano

“Quando la liberalizzazione genera confusione”, afferma il presidente di Fipe Confcommercio Catania sezione bar pasticcerie Massimo Magrì;

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aggiungendo che “il mercato libero pur fissando regole ben precise alle suddette liberalizzazioni, diventa un po’ troppo libero in una città come la nostra.

Ormai regina delle irregolarità e tutti fanno quello che vogliono in totale anarchia. Così siamo costretti a contestare la concorrenza sleale che i panificatori stanno facendo a pasticcerie e bar.

Tramite la vendita di prodotti che vanno ben oltre la michetta e il filoncino. Mettendo in crisi una categoria già provata dallo stato di crisi generale”.

La protesta la Fipe Confcommercio

Quello che si è creato è un mondo parallelo della somministrazione non autorizzata. Uno che opera senza l’autorizzazione al consumo sul posto.

Senza licenza per l’occupazione di suolo pubblico; facendo pure uso di tavoli snack e/o veri e propri posti a sedere. Resi disponibili, a mezzo tavoli e sedie riposti spesso anche su suolo pubblico per la somministrazione di bevande e generi di gastronomia e pasticceria.

PASTICCERIA-GRANDE
Caffetterie, pasticcerie e panificatiori ai ferri corti a Catania

Contro la normativa

“Come è possibile che tutto ciò avvenga – si chiede allarmato il presidente Fipe Bar Magrì – quando la normativa prevede una serie di accorgimenti che vanno dalla divisione degli alimenti nei frigoriferi alla ripartizione dei settori di produzione.

In laboratori che in media non superano i 16mq sufficienti giusto per la produzione del pane ma non adatti alla lavorazione di altri generi alimentari”.

La denuncia arriva a voci congiunte dagli operatori bar e pasticcerie della Fipe

I quali hanno deciso di far uscire fuori il problema e di portalo in un tavolo tecnico insieme agli stessi panificatori alla presenza del presidente provinciale della Fipe Confcommercio Dario Pistorio.

“E’ tempo di fare un po’ di chiarezza nel settore –. conclude il presidente Magrì – Curare gli interessi di una categoria che manifesta malcontento è il mio compito.

Non dobbiamo essere un bersaglio facile per ispettori sanitari e municipali che, nello svolgere il loro compito, ci tengono in riga con controlli ripetuti. Quando intorno a noi esistono realtà di palese abusivismo”.

Fonte: blogCatania

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