venerdì 06 Giugno 2025

Report Fairtrade: il caffè tra i prodotti più venduti sopra le 800 tonnellate, +12,5%, cacao in salita a 10 mila tonnellate, +5%

Nel 2024, il valore dei prodotti venduti in Italia contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade ha superato i 550 milioni di euro. Un dato che include non solo le materie prime in quanto tali, ma anche i prodotti trasformati che utilizzano uno degli ingredienti certificati, come i biscotti ad esempio

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MILANO – Il consumatore finale in Italia è sempre più consapevole dell’impatto di una scelta sostenibile nei propri acquisti: aumentano di conseguenza le vendite di prodotti certificati Fairtrade, esattamente come il numero di aziende che scelgono un modello di approvvigionamento più equo e attento ai diritti umani lungo tutta la filiera, prime tra tutte quella del caffè e del cacao.

A rivelare il quadro più che positivo è il Bilancio sociale 2024 di Fairtrade Italia, presentato il 5 maggio in occasione dell’evento annuale tenuto nella sede di Emergency a Milano.

Giuseppe di Francesco, presidente Fairtrade Italia apre l’evento: “Studiando lo scenario di oggi riteniamo che non ci sia più nessuna alternativa alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente. Lo sviluppo di abitudini più consapevoli non possono aspettare. Aziende, produttori e consumatori devono essere parte dello stesso ingranaggio per un futuro migliore. Fairtrade continua ad offrire un’opportunità di impegno alle aziende che vogliono una politica più green nel pieno rispetto dell’ambiente”.

In effetti se da una parte l’aggravarsi del cambiamento climatico, con conseguenze sempre più evidenti su coltivazioni come cacao e caffè, rende ancora più urgente l’adozione di pratiche agricole sostenibili da parte dei produttori Fairtrade, dall’altra i dati in crescita raccontano il contributo concreto del mercato italiano a questo cambiamento, confermando la solidità di un modello che mette al centro le persone e costruisce un futuro più equo.

Nel 2024, il valore dei prodotti venduti in Italia contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade ha superato i 550 milioni di euro. Un dato che include non solo le materie prime in quanto tali, ma anche i prodotti trasformati che utilizzano uno degli ingredienti certificati, come i biscotti ad esempio.

Ed è proprio grazie agli acquisti, sempre più consapevoli, da parte degli italiani che sono stati generati circa 4 milioni di euro sotto forma di Premio Fairtrade, la somma extra versata per ogni prodotto venduto e utilizzata per finanziare progetti collettivi di sviluppo delle organizzazioni di agricoltori e lavoratori in Asia, Africa e America Latina.

L’aumento delle vendite dei prodotti certificati Fairtrade in Italia ha portato a un incremento del Premio del +4%. Le categorie che hanno inciso maggiormente sono state il cacao con più di 2 milioni euro, le banane con 743 mila euro e il caffè con 332 mila euro.

A livello globale, il Premio ha superato i 211 milioni di euro nel 2023, sostenendo milioni di persone in oltre 75 Paesi in ambito sanitario, educativo, infrastrutturale e ambientale.

Nel nostro Paese, il 2024 è stato un anno di consolidamento per molte delle filiere certificate Fairtrade. Nonostante l’instabilità dei mercati internazionali e il caos prezzi che ha colpito prodotti agricoli come cacao e caffè, le vendite dei prodotti certificati Fairtrade sono cresciuti, segno della solidità e della lungimiranza di un modello orientato alla resilienza.

Le banane si confermano il prodotto certificato Fairtrade più venduto, con oltre 14 mila tonnellate (+1,5% rispetto al 2023) e si consolida il consumo di cacao che torna a superare le 10 mila tonnellate, segnando un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.

Mentre l’andamento del caffè Fairtrade, nonostante l’anno critico a livello globale in tema prezzi che ha visto un’impennata incontrollabile, è tornato sopra le 800 tonnellate, con una crescita superiore al 12,5%.

Questi risultati sono accompagnati da un incremento del numero di operatori italiani attivi: oggi oltre 300 aziende importano, trasformano e distribuiscono prodotti certificati Fairtrade, in crescita del +3% rispetto al 2023. Aumentano anche le referenze a scaffale, soprattutto nella GDO, e si rafforza la presenza del marchio nel mercato del non food, con il cotone (+40%) e i fiori recisi (+28%) in forte crescita.

Numeri che confermato la solidità del modello Fairtrade e la crescente attenzione di aziende e consumatori italiani verso un’economia più etica, tracciabile, responsabile e ad alto impatto sociale.

Anche la nuova ricerca Nielsen realizzata per Fairtrade Italia fotografa un’Italia più consapevole, in cui il valore etico di un prodotto non è più un plus.

Pietro Ruggerini, senior consultant and consumer and shopper insights Nielsen Iq afferma: “Poco più della metà degli intervistati afferma di avere una conoscenza buona o molto buona della categoria prodotti etici; il trend negli ultimi 10 anni risuta positivo con una lieve crescita rispetto alla scorsa rivelazione. Più di 6 intervistati su 10 giudicano affidabili i prodotti etici; a differenza dell’awareness, il trend risulta in calo dopo la crescita osservata nel 2021”.

Pietro Ruggerini, senior consultant

Ruggerini aggiunge: “Rimane piuttosto stabile la quota di acquirenti i prodotti etici rispetto a 4 anni fa, ma cresce chi dichiara di non aver mai acquistato un prodtto etico con 15 persone su 100 nel 2024 rispetto alle 6 persone nel 2021. Tra chi ha acquistato prodotti etici negli ultimi 6 mesi, la motivazione principale resta il sostegno a una giusta causa, come quattro anni fa, seguita da un minor impatto ambientale.

I non acquirenti di prodotti etici negli ultimi 6 mesi sono 1 su 5. Le barriere principali all’acquisto sono il prezzo tropo elevato, la difficoltà di reperimento e la preferenza per i prodotti a chilometro zero.

Tra i non acquirenti, il costo troppo elevato resta la principale barriera. Supermercati e discount si confermano il canale prevalente della categoria, con un ulteriore rialzo rispetto al 2021. Calano in modo significativo i canali specializzati come bio e negozi equo solidali”.

Secondo la ricerca, tra tutti i consumatori che hanno acquistato prodotti certificati Fairtrade negli ultimi 6 mesi, il cioccolato si colloca al primo posto, superando cacao e caffè.

In continuità con le rivelazioni precedenti, Fairtade si conferma il brand con l’immagine più solida all’interno del contesto competitivo.

È il turno di Gianluca Diegoli, consulente di marketing strategico e professore IULM, di esporre le riflessioni tentando di rispondere alla domanda “La sostenibilità è un asset per le imprese?”: “Il 90% delle aziende più grandi hanno un report ESG. Dal punto di vista del marketing c’è tuttavia un dubbio: se tutti fanno le stesse cose dove si trova la differenziazione? L’impegno delle aziende non viene percepito come si pensa. Solo il 50% degli intervistati, secondo l’osservatorio ey 2023, percepisce un impegno effettivo da parte dei brand nei confronti della sostenibilità. Solo il 33% è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. La narrazione del prodotto e la natura del marketing è cambiata molto negli ultimi anni”.

Thomas Zulian, direttore commerciale Fairtrade, afferma: “Le aziende partner in Italia nel 2024 sono 304. Un buon risultato considerando che nel 2022 erano 283 e nel 2023 la cifra ammontava a 295. Crescono anche il numero dei prodotti. L’anno scorso abbiamo avuto 2575 prodotti”.

Zulian continua: “Vediamo una crescente domanda di prodotti sostenibili e tracciabili da parte di retailer e consumatori. Le aziende italiane stanno dimostrando di saper interpretare con visione il proprio ruolo nella transizione etica. Oggi il nostro compito non è solo certificare, ma accompagnare le imprese con soluzioni concrete: trasformiamo le richieste normative in percorsi strategici, capaci di generare fiducia, valore e impatto reale lungo tutta la filiera”.

“I dati che presentiamo oggi parlano di un’Italia sempre più coinvolta nel cambiamento. In un mondo che chiede responsabilità, Fairtrade rappresenta una risposta concreta per le imprese e per le persone: un sistema che coniuga rigore, trasparenza e impatto reale” afferma Paolo Pastore, direttore generale di Fairtrade Italia. “Rafforzare le filiere oggi significa tutelare i diritti umani, affrontare le sfide ambientali e costruire insieme un’economia che guarda al futuro. Non è solo questione di prezzi giusti, ma di responsabilità condivisa. Per questo lavoriamo ogni giorno al fianco delle aziende italiane, non solo con la certificazione ma anche con strumenti concreti per affrontare le nuove sfide di compliance e tracciabilità, restando sempre connessi ai bisogni dei produttori”.

Oltre alla certificazione, che garantisce il rispetto di criteri sociali, ambientali ed economici lungo la catena di fornitura, Fairtrade oggi offre anche un supporto consulenziale alle aziende. Un’evoluzione naturale, che risponde all’introduzione di normative europee come il Regolamento sulla deforestazione (EUDR) e la Direttiva sulla due diligence di sostenibilità (CSDDD).

In questo nuovo contesto, Fairtrade si propone come partner operativo e strategico, in grado di affiancare le imprese nell’interpretazione dei requisiti di legge, nella costruzione di catene di fornitura responsabili e nell’anticipazione delle sfide future, trasformando la sostenibilità in leva competitiva.

Paolo Pastore e Chiara Faenza, responsabile sostenibilità Coop Italia, con il premio Fairtrade

Con un impatto sempre più misurabile, una rete di aziende partner in crescita e un ruolo in evoluzione che unisce certificazione e consulenza, Fairtrade Italia si conferma un punto di riferimento per la sostenibilità e i diritti umani nelle filiere globali. Un sistema che mette al centro le persone rafforza la fiducia del mercato e contribuisce concretamente alla costruzione di un futuro più etico.

Ginevra Geracitano di Caffè Haiti prende la parola nella tavola rotonda incentrata sul ruolo attivo delle aziende nell’organizzazione: “Siamo stati tra i primi torrefattori in Italia ad essere certificati Fairtrade e biologico. In una filiera così grande come il caffè abbiamo optato per l’opzione più sostenibile. Abbiamo creato una linea di prodotti completamente nuova. Ora il mercato sta vivendo una crisi fortissima per le oscillazioni in Borsa, sempre più difficili da assorbire. Proprio perché c’è una inflazione di prezzi sempre più forte, è difficile trovare prodotti qualitativamente elevati. La nostra forza è la relazione con i fornitori: ciò ha creato sinergie e la possibilità di sostenersi con il tempo. Notiamo tuttavia che le persone sono sempre più consapevoli del marchio Fairtrade e l’attenzione generale verso la sostenibilità è decisamente più elevata”.

La giornata arriva all’epilogo con i Fairtrade Italia Awards assegnati alle aziende che si sono distinte per la collaborazione alla creazione di un futuro all’insegna della sostenibilità. I brand vincitori sono: Coop Italia, Cannamela e Punto Equo.

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