venerdì 24 Ottobre 2025

Eudr: le semplificazioni alla norma proposte dalla Commissione dividono imprese e politica

Un punto sembra tuttavia mettere più o meno tutti d’accordo. La mancanza di chiarezza e i ripetuti stop-and-go creano un’atmosfera di estrema incertezza, che continua a rendere difficile la pianificazione del percorso di adeguamento da parte degli operatori economici, vista la complessità delle filiere alle quali si applica la legge

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MILANO – Le nuove semplificazioni mirate all’Eudr proposte, il 21 ottobre, dalla Commissione non sembrano avere dissipato i dubbi e le perplessità che hanno accompagnato, sin dall’inizio, il varo e l’applicazione della nuova normativa europea anti deforestazione. C’è chi lamenta l’eccessiva diluizione delle misure, chi le ritiene invece tuttora eccessivamente gravose e caotiche.

Chi esprime disappunto per la promessa disattesa di un ulteriore rinvio generalizzato di un anno delle scadenze, ipotizzato un mese fa dalla stessa commissaria europea all’ambiente Jessika Roswall.

Chi drammatizza, chi ironizza, chi alimenta – a volte, anche legittimamente – la polemica a sfondo politico o ideologico.

Un punto sembra tuttavia mettere più o meno tutti d’accordo. La mancanza di chiarezza e i ripetuti stop-and-go creano un’atmosfera di estrema incertezza, che continua a rendere difficile la pianificazione del percorso di adeguamento da parte degli operatori economici, vista la complessità delle filiere alle quali si applica la legge.

“La Commissione smentisce sé stessa”

“La Commissione smentisce sé stessa – è il commento che Fabrizio Nuti, presidente di Unic – Concerie Italiane (anche i pellami rientrano nelle merceologie soggette all’Eudr, ndr,) in merito alla mancata proroga di un anno.

“Adesso si propone un allungamento di soli 6 mesi e solo per le micro e piccole imprese. Evidentemente non si rendono conto che le imprese hanno bisogno di certezze, soprattutto sul piano normativo, per poter programmare il proprio lavoro”.

Nuti aggiunge un’osservazione valida anche per le altre filiere, compresa quella del caffè: “In queste ultime settimane, sull’onda dell’annuncio di settembre, sono stati firmati contratti di acquisto pelli che prevedono consegne nel 2026 e che ora dovranno essere rivisti per valutare la conformità ai severi e inutili requisiti richiesti dall’Eudr per i nostri prodotti.

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