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Espresso italiano: il rito verso il riconoscimento Patrimonio Unesco, il ministero lancia la candidatura per il sì di Parigi

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ROMA – “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”. Con queste parole il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha annunciato nel pomeriggio di giovedì 20 gennaio l’avvenuta approvazione all’unanimità da parte del Mipaaf, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, della candidatura a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”.

Queste ultime sono le parole esatte della dicitura della domanda che sarà sottoposta preliminarmente dal Ministero al Comitato italiano dell’Unesco che è presieduto da Franco Bernabè.

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Ricordiamo che lo scorso autunno, nella precedente occasione, il comitato di Bernabé aveva rigettato le due candidature presentate, Nord e Sud, invitando i due comitati a portare una proposta unitaria. Così è stato. Quindi adesso il passaggio del dossier verso la meta agognata di Parigi, dove ha sede l’Unesco, dovrebbe essere una pura formalità.

Una definizione un po’ lunga, ma da qui in avanti si parlerà sempre e soltanto di “caffè espresso italiano”. Impossibile mettere tutto il resto, che finirà nel dimenticatoio. Inesorabilmente.

Il logo dell’Unesco

Si tratta di “una candidatura tanto più importante in un momento storico in cui le restrizioni dovute alla pandemia hanno penalizzato i rapporti sociali, molti dei quali – ha detto ancora Centinaio – avevano come cornice il bancone o il salotto all’aperto di un bar davanti a un buon caffè italiano”.

“Già nella serata di giovedì – ha annunciato lo stesso sottosegretario alle Politiche agricole – la candidatura del caffè espresso italiano “sarà trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e confidiamo che questa la approvi e la trasmetta entro il 31 marzo a Parigi.”

Ricordiamo che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) è l’agenzia delle Nazioni Unite che contribuisce alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura.

 

 

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